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Mes de Ottober 2016  
I muri della zona di piazza Andrea Ferrari, da circa un anno, hanno subito una trasformazione spettacolare. 
Agli intonaci scrostarti ed imbrattati di scritte deturpanti, sono stati dipinti tre grandi, belli ed interessanti murales.

Per celebrare i 140 anni dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini (alzi la mano chi di noi non ci è corso, assieme a mamma e papà quando bambino) il progetto Wallart (Art sora i mur ) ha incaricato tre importanti nomi della street art (art in la strada) di realizzare
i tre murales, di 600 metri quadri, (sino ad oggi… rispettati dagli imbrattatori) che hanno cambiato volto alla via Giuseppe Mercalli, piazza Andrea Ferrari e via San Calimero.

 

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Dei tre murales, ho chiesto a Michele, il fotografo che da Agosto dell’anno scorso, puntualmente cura la rubrica “, di fotografare quello realizzato dalla coppia di artisti Orticanoodles, Walter Contipelli e Alessandra Montanari, che come “tela” hanno utilizzato i 150 metri del muro perimetrale del Convento della Visitazione, per dipingervi, alternati da opportune citazioni ed aforismi, tredici grandi ritratti di grandi milanesi, che hanno contribuito a far grande la nostra Città.

Purtroppo non gli è stato possibile fotografarli tutti come avrebbe voluto e con la qualità che Michele ci ha abituati, perché alberi e furgoni ed impedimenti vari non l’hanno permesso. Per mostrarteli tutti, seppur con qualità e gusto fotografico inferiore, sono ricorso ai capture screen (ciappaa da la television) tratti da Google Maps

Sono convinto... che anca ti che te voeret ben a Mialn, istess de numm troverai bello, interessante e gratificante il miglioramento che la zona ha avuto.

Buona visione. elbor

 


 

Venendo da Corso Italia, imboccando la via Giuseppe Mercalli, prima di entrare in piazza Andrea Ferrari, in questo capture screen , vediamo … 

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 … il primo dei murales degli illustri milanesi: Gio Ponti, anticipato da una sua divertente citazione “A volte mi sembra di parlare coi muri”. A seguire “L’architettura è una scultura abitata” firmata da Constantin Brâncuși è la considerazione che anticipa il ritratto di …

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Gianfranco Ferrè, completato dalla lapidaria massima di Seneca, “La volontà non si impara”. Per rimanere in tema, prima di arrivare all’angolo della piazza, c’è il bonario sorriso di …

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Gian Maria Volonté con a lato la citazione di Giulio Carlo Argan che recita “Senza immaginazione non c’è salvezza”. 

Appena prima dell’angolo, un ineccepibile (e per me rivelatore) aforisma di Alessandro Morandotti dice, “L’occhio vede tutto, tranne se stesso” che molto appropriatamente introduce il “profondo” ritratto del …  

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 ... regista Marco Ferreri, che i bravissimi artisti hanno scelto di dipingere sull’angolo della piazza, per dare ai nostri occhi, una piacevole ed ingannevole “tridimensionalità” che il nostro Michele ha risaltato con questo scatto. 

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Entrati nella piazza, iniziamo a passeggiare nell’area pedonale, dove il ritratto di Carlo Emilio Gadda, è anticipato dalla la frase, “Ciò che è stato scritto senza passione, verrà letto senza piacere” di Samuel Johnson.

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 “La tv crea oblio, il cinema ricordi” . È Jean-Luc Godard che pare ce lo dica assieme a Luchino Visconti, ritratto sull’ultima parte del muro della piazza C. Ferrari, prima di svoltare a sinistra, dove...

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… la lunga “tela srotolata” sul muro di via San Calimero, vede nel primo ritratto il sorriso di Franca Rame.
Accompagnato dalla ineccepibile massima di Aristotele, "In ogni caso la causa della rivolta è l'ingiustizia".

 

Qui di seguito c’è un racconto relativo ad un mio ricordo in questa via, se sei interessato leggilo, se no… salta pure alla prossimo personaggio, che era ben più interessante del mio racconto.

 


 

Via San Calimero, forse alcuni lo ricordano, era una via che quando ancora aperta al traffico, era brutta, scura ed eternamente ingorgata. Ho un ricordo degli anni ‘70/’72, quando andavo a sQuola, all’Umanitaria e frequentavo il corsi professionali di fotografia.

La via si presentava come un imbuto di macchine bloccate, con autisti incazzati e disposti a tutto pur di lasciarsela alle spalle. Nell’ultimo tratto, dove si stringe ulteriormente, solo uno dei due super-piloti poteva guadagnarsi l’agognato sbocco sulla via Santa Sofia.  

Io, allora ero un diciassettenne che in sella al suo Solex Flach, ogni mattina si buttava nella ressa, zizzagando e clacsonando alle lumacchine, per avvertirle del mio arrivo, al fine di… migliorare il mio tempo di percorrenza, in quel particolare “GP” – Gran Premio dell’Ingorgo.

Naturalmente il tempo lo “si” migliorava con le astuzie acquisite giorno dopo giorno (scrivo “si” perché non ero l’unico a gareggiare). Là, dove i due super-autisti la si disputavano il traguardo, costringendo i pedoni a camminare sul minuscolo marciapiede, correndo… i medesimi rischi di un muratore in equilibrio su un’asse di un’impalcatura (ma senza imbragatura di sicurezza) “noi” spuntavamo “il tempo migliore”. 

Bisognava appropriarsi del marciapiede (“oppp” un balzo di soli 6/8cm) ed il gioco è… fatto. 
Un giorno, il tipo a cui ho “scippato” il marciapiede, m’ha gridato, come quelli dei precedenti giorni. Innervosito per il fatto che quello aveva compromesso la mia prestazione, allontanandomi mi sono girato per mandarlo sulla forca. 

Completato il gesto e l’insulto, ho riconosciuto che quel che quel vecchio col cappello, che si sbracciava ed imprecava  per “ Il fatto” era… Enzo Biagi.

Che testa di cazzo!!! No, non io… lui, che mi ha non mi ha fatto fare un tempone. 

smile25x3   Per favore, dottor Biagi, accetti oggi le mie scuse.

N.d.r. Credevo che l’impegno politico di Franca Rame, si svolgesse alla “luce” e conseguentemente a quello del marito. Poi mi sono informato e mia madre, che stimava moltissimo la Rame, mi ha raccontato di alcune iniziative e lotte sociali, portate aventi da Franca, anche a costo della carriera artistica e della sua vita privata.  
Ho capito che il mio ottuso conformismo, come al solito, mi aveva fatto sbagliate, ed oggi, dopo aver visto il premio Nobel ora pentastellato, penso che la  sua “luce” fosse la moglie.

 


 

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Sempre mantenendo alta la qualità delle immagini, arriviamo, anticipato dalla frase di Paul Valéry, ”Non sempre io sono del mio parere” al ritratto di un altro grande artista, Giorgio Gaber.

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“Senza musica, la vita sarebbe un errore.” è la citazione di Friedrich Nietzsche, compositore, filosofo e poeta che ben si abbina al ritratto di Claudio Abbado

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¿Può non “combinare” l’ironia poetica del brasiliano Mário Quintana che recita, “Se mi devi dimenticare, fallo. Ma molto lentamente.” col carattere e la poesia di Alda Merini?

N.d.r. “Combinare” è un personale italianismo che deriva dal verbo brasiliano, “combinar”  molto usato per dire “sta bene”. 

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“Scrivere poesie non è difficile, difficile e viverle.” Charles Bukowski Secondo me è con questo concetto che Enzo Jannacci ha scritto e cantato poesie come quella in “Romanzo popolare”.

Un cerchio, nel quale è c’è scritto un proverbio africano recita, “Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” è il pensiero che introduce il ritratto di Elda Mazzocchi Scarzella, pedagogista, scrittrice, saggista ed operatrice sociale, come riferisce il link a WikipediA che ho annesso al suo nome.

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Come avrai notato, non è solo il differente formato a trasmettere la diversa paternità di questa foto.

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Conclude la carrellata dei ritratti dei grandi che hanno contribuito a far grande la nostra Città, Mariangela Melato. La riflessione di Ovidio, che a naso… probabilmente è stata scelta riferendosi alla prematura scomparsa della brava e bella attrice recita, “La bellezza è un bene fragile”.

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L’ultimo aforisma, di Bruno Munari recita,

"Quando qualcuno dice:
questo lo so fare anch'io
vuol dire che lo sa rifare
altrimenti
lo avrebbe già fatto prima.

 

Un bravi per il bel lavoro a Walter Contipelli e Alessandra Montanari che hanno saputo impreziosire artisticamente e con arguzia questa parte del centro di Milano.

 

 

 

 

 

 


 

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