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Febbraio 2016 
Non perché il papà era un Vigile Urbano, ma appena ho avuto l’età, per uscire dal quartiere, ed è stato presto perché le scuole medie le ho fatte in via Pace, la mamma mi raccomandava: se ti trovi in difficoltà e devi chiedere a qualcuno, cerca un Vigile, che puoi stare tranquillo che ti aiuterà. Altri tempi… 

 

 

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La poesia che segue, mi fa pensare che la certezza di poter ricevere un aiuto da un Ghisa, era una peculiarità sulla quale ci si poteva contare già da quando la nostra Ada Lauzi… l’era una cinciapetta.

 

 

 

La prima striscia audio, è l'introduzione, il breve racconto, il ricordo di Ada, di quel giorno che ha letto questa poesia. A seguire, la lettura letta per noi da lei.  

Introduzione alla poesia


El Ghisa, legge Ada Lauzi

El Ghisa  
di Ada Lauzi

In mezz al rebelott de 'sto Milan

tanto tiranneggiaa, ma semper bell

- alter che Toscanini e 'l Karajan! -

dirigen on'orchestra in del bordell.

Negher cóme bordocch quand che fa frecc

e cóme fiordalis su la pedana

quand la stagion la tira sù i orecc,

de lor se scomodava la Befana.

 

A gh’hoo on ricord in coeur, de tanti anni fa,

seri 'na balossetta de cinch’ann

e on dì, denanz a l'uss de la mia cà,

me troeuvi un tocch de ghisa de vint spann.

 

" Del tò poggioeu, a gh’e borlaa de sotta

on scatolott de scarp faa de carton"

"Ma nò, l'era el lettin de la pigotta,

el m’è scappaa di man, giò del balcon! ”

 

Ghe scappa de ghignà sotta i barbis:

"Ciama la mama, per firmà on fojett"

"La mama la gh'è nò, l’é in Paradis ”

El ghisa el me carezza sui fossett,

 

e grand e gross, compagn d’on monument

el gira pian i tacch, el dis nagott,

" Te scappet? Te vee via? Sta chì on moment! "

Lù el me rispond domà: " Ciao passerott! "

 

E l’hoo incontraa ancamò, l’é staa on respir,

in pieno centro, gh'era passaa on ann:

"Ma... cinciapetta, se te feet in gir?"

"Damm la manina, adess te cunti el dann,

 

" la cólpa l'è domà de l'organett

che sotta la finestra l'è passaa

e mì de córsa, giò per fà on ballett

ma dopo el primm, soo pù quanti n'hoo faa!”

 

"Ghe sent andada adree, strada per strada,

adess stoo fresca, tomarà ’l Papà,

me son troada chi, son nò scappada,

ghisa, famm on piasè, mènom a cà! ”

 

La gent la rimirava quell quadrett,

lù grand e gross e mì alta ‘na spanna,

trottagh adree contenta 'me 'n folett,

taccada a lù, cóme se ’l fuss la mama! 

 

 


Ps. Lo stemma della Vigilanza Urbana che vedi a capolettera dell'articolo è stato realizzato sul disegno fatto da papà. E forse un giorno ti racconterò un'aneddoto/particolare in proposito. 

Sono in attesa di ricevere alcune immagini da colleghi della stessa nomina del viejo ed altre relative alla mostra/festa del Bocciodromo alla quale si riferisce la Ada Lauzi.
In attesa, a seguito ti propongo alcune foto che ho trovato di papà in divisa, con alcuni colleghi, non tanto per mostrare quanto stesse bene in divisa el viejo, (che è innegabile) ma per ammirare quanto fossero tutti belli i nostri Ghisa. 

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Quello che vedi è mio padre, quando faceva servizio di viabilità. Non saprei dirti di preciso in che anni è stata scattata questa foto, ma di certo moltisssssssimi anni fa, per lo meno a metà del “secolo scorso”.

Lo affermo per almeno tre particolari: il primo, che el viejo sta “dirigendo” il traffico in piazza Duomo e la piazza è interdetta al traffico almeno dal ‘ 68/’69. Ricordo che ci passavo tutti i pomeriggi, tornando da scuola, (le scuole medie le ho fatte all’Umanitaria, di via Pace, ed il capolinea del bus per tornare a casa - la 209 – era in via Rastrelli, dietro piazza Duomo) e le auto non passavano su questo fianco della piazza.

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Secondo, dirige stando in piedi su una pedana. Un’attrezzatura che a partire dai dagli anni della contestazione era stata eliminata (forse per evitare atti vandalici o la possibilità di trarne armi contundenti). Terzo, il tipo di motorino che passa alle spalle di papà: un VéloSoleX, bicimotore a trasmissione a rullo sulla ruota anteriore, come riferisce WikipediA. 
Per saperne di più sul “mitico VéloSoleX clicca sulla locandina francese qui sopra.

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La sala strapiena del Bocciodromo in occasione della manifestazione a metà degli anni ottanta

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L'Ezio Soffientini, anfitrione della manifestazione e l'Italo Corrias qui nell'atto di offrire una piantina
alla Ada Lauzi. Episodio che Ada ancor oggi ricorda, ed accenna nella registrazione della presentazione della poesia 

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Ancora l'Ezio Soffientini, qui lo vediamo disinvolto al microfono, condurre la serata. Bisogna ricordare che a quei tempi collaborava con Radio Meneghina, l’emittente leader e unanimemente riconosciuta come la più bella ed importante radio di cultura meneghina... appunto. Ezio, ha tenuto una trasmissione intitolata "Tra gnach e petach" con la quale ha intrattenuto, in diretta, il numeroso pubblico di ascoltatori per ben 33 anni. 
Vediamo anche un giovane ed atletico Tullio Barbato, in equilibrio accovacciato, segue sorridendo la conduzione dell'amico.
L’Ezio Soffientini, che mi ha dato queste foto, mi faceva notare che sullo sfondo vediamo alla chitarra Italo Corrias, e che al piano, c’è una figura mitica della canzone popolare mianese; Italo Corrias, detto el Barberìn, autore de la stra-conosciuta “La Balilla”.

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Tra gli ospiti della manifestazione in grande Walter Valdi in una posa che più sua non può essere.
In secondo piano, l'Ezio attento, ruba, postura ed intonazione di quella che sarà un suo cavallo di battaglia quando gli viene richiesto di cantare, per ricordare il maestro, un pezzo storico del Walter Valdi: "La busa nova". 

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Ancora i due in un'inquadratura più ravvicinata.

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L’importante esposizione di opere di Soffientini in una zona riservata, del Bocciodromo di via Dei Missaglia.

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Questo montaggio l’ho fatto per documentare la presenza del Nino Rossi. Presenza che la Ada ha ricordato, nella presentazione della poesia letta in quell’occasione, che mi ha permesso di registrare.  
Nel riquadro centrale bianco, dell’ immagine di fondo, si vede il Nino Rossi col Walter Valdi, poi ripresi più in grande nel riquadro di sinistra. Nel particolare di destra, ancora il Nino Rossi con l’Ezio.
Prestando attenzione tra i visi che appaiono in questa foto, mi pare di poter riconoscere anche volti noti del Circolo Filologico Milanese... mi sbaglio?

Le foto di questo evento mi sono state gentilmente fornite dall'Ezio Soffientini.

 Grazie alla Ada e all'Ezio e un grazie anche a te che mi hai letto sino a qui.

Se vedom... elbor