mario01 
Gennaio 2016 
Più frequento le persone non più giovani, più mi rendo conto che i giovani d'oggi, io compreso, (perché così ancora mi considerano “i vegett milanes”) siamo degli svogliati, smidollati, sempre attaccati a questi affari informatici, e pure… “capequollo” *. 

 

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Devo darmi una mossa, perché se continuo così, va a finire che divento come… sai quei vecchietti che…

 

Quei vegett senza mestee.  
che sann mai se tirà in pee, 

òmen zombie, pensionàa, 
che sóra i banchètt viven stravaccàa, 

a dagh ris e formentonn, 
ai palumb, anca quei minga bonn, 

o che in pee, stann a curà, 
i operari a lavorà…

 

 smile *** 

Noooo non devo finire così! In verità, non ne vedo più di pensionati così. Mica perché a Milano non ci sono più lavori stradali e operai da criticare, o perché i “piccioni” sono emigrati, anzi, quelli hanno preso la residenza qui, e non li mandiamo via più, nanca cont  el formentonn… velenàa, ma perché quelli che sto conoscendo, sono sempre in mille faccende affaccendati, impegnati in un sacco di attività, e non hanno tempo da perdere.

È il caso del Mario Menegoni, 92 anni, non gli ho chiesto; in pensione da  quanti anni? perché non avrei trattenuto la smorfia di invidia. Elegante, attivo, lucidissimo, allegro, e… spiritoso, non uno di quelli piagnucolosi che ti fanno la lista dei malanni. 

El Mariett de la Baròna, i malànn i’e scantona, contrasta gli acciacchi dell’età, con il buon umore e la poesia, in dialetto milanese… naturalmente. Emozioni raccolte nel suo libro: “Quatter Ciaccer a la bòna” col Mariett de la Baròna – cent e ròtti poesii milanes, che verrà presentato lunedì 25 gennaio 2016, a El Pontesell.

Tratto dell’introduzione della Paola Cavanna, insegnante alla scuola di dialetto milanese, che il Mario frequenta, ed autorità poetica dialettale, nell’introduzione che ha scritto per il libro, dice tra l’altro: … personaggio che si racconta in un centinaio di poesie/racconti, pieni di ironia, buon senso, bonomia, toccando argomenti diversi e con attenzione e puntualità. … Ed ancora: … insegna a vivere, con equilibrio e giustizia, così come facevano i resgô con i bambini, raccontando la vita con i esèmpi, i spillett, con i liénd. …

Io ho già avuto occasione di sorridere, alla sua lettura della divertente poesia, “La pròstata”, che ho inserito nel racconto fatto a proposito di una cena con “Le Befane di Mialno”.

Ma ora ti proporrei un altro suo breve ma spiritoso componimento, che ho chiesto di leggere mentre lo filmavo. A parer mio, fa capire che “bel personaggio” è el Mariett de la Baròna.
Il titolo è: El sacrifizzi, che puoi vedere cliccando sulla foto qui sotto, cover del mini-video pubblicato su Facebook.
A seguire trovi il testo della poesia.

mario-cover

 El sacrifizzi 
di Mario Menegoni 
November ‘93

- Te voeuri tanto ben, no vivi sénza tì –
la ghe diseva lee, convinta al so marì 

- Vess solla, in vedovanza, davera pòdi nò 
seria on destin orribil: ‘na fóto sul comò

 Saria ‘na foeuja al vént, col coeur che pù me batt –
Pacifich ghe respund: - Sta minga lì a casciatt 

Se de vess solla próppi, per tì l’è on gran patì
Faroo ‘sto sacrifizzi… el vèdov el foo mì! -

mario02 

Certo che uno ci nasce “cuor-felice”. Questa è una foto contenuta nel libro, che il Mario mi ha detto essere stata scattata, testuali parole: … a guerra finita, nel 1948**. 

È uno dei tre “personaggi”. Da sinistra ci sono - el Tumiami de Loret, el Stringa ed el Candila
Hee hee allora, signora Longari, sa dirmi, per 1.000.000 di lire, chi dei tre è il signor Mario Menegoni?
Via al cronometro.
Tac, tac, tac, tac, ...
Drinnnn
Tempo scaduto signora Longari… Hee haa El Mariett de la Baròna è il primo a sinistra, el Tumiami de Loret, cont el mucc in boca. Poi viene l’Oreste, el Stringa ed il Franco, el Candila

Altro che “selfie”. Quanti di quegli scatti che fanno/faccio oggi con lo Smartphone, potranno essere visti tra 68 anni??? Poveri noi.

 “capequollo” è un modo di dire (ma non so come si scriva) che una signora napoletana, nostra vicina di tenda, un anno che siamo andati in vacanza a Pestum, ha insegnato a mia moglie.
La “napoletana” parlando con la “milanese”, affermava che i mariti sono tutti uguali, tutti “capequollo”, indipendentemente dalla latitudine del luogo di nascita. 
E la “Milanese” annuiva… mentre io e il “napoletano” svaccati sulle sdraio, all'ombra delle rispettive verande, ci scambiavamo occhiate di… solidarietà.
Non ho mai saputo cosa di preciso volesse dirmi con quegli sguardi, il collega, ma ho la certezza che pensasse la stessa cosa che io pensavo: i dònn che rompa ball!

 ** Che significato profondo la contestualizzazione: a guerra finita.

Piaciuto… te saludi elbor

smile *** 
Perdonami, lascia che mi diverta come un piffero con le mie infantili rime...
NON l’ho fatto correggere queste frasi in dialetto, perché mi vergogno ad andare dalle persone che interpello per il  milanese, con queste stupidaggini, che rimangono tra noi.
Tu comunque, annotati gli errori e segnalameli, li correggerò subito. Bjs