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Febbraio 2016 
L’ultima giornata di febbraio, prima di andare alla presentazione a “El Pontesell”, ho riascoltato sul sito, la poesia della Anna Maria Radice che ho registrato in occasione della mia prima (spero non ultima) partecipazione - come spettatore - all’incontro mensile del gruppo “Sciroeu di Poetta” (la crème de la crème dei poeti ed interpreti di poesie dialettali milanesi) al quale la Anna Maria fa parte. 

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La poesia letta da Anna Maria quel giorno si intitola “La cometta” e narra, con le tinte delicate degli acquerelli e con la sensibilità di chi li sa usare, come i bimbi, anche da adulti continuino a sognare di volare come l’aquilone. 
Poi, ho inforcato la bici, e… “veloce come il vento” mi sono diretto alla biblioteca “Fra' Cristoforo”. Mentre pedalavo, riflettevo che la autrice, non avrebbe potuto scegliere titolo più azzeccato per il suo ultimo libro, il terzo, per anticipare al lettore i pensieri eterei, i sogni “naif” e le situazioni  distanti dalla quotidianità, che lei vive quando è dentro “La cà di pigòtt”.

Con uno sprint finale, sono riuscito ad arrivare all’ultimo minuto, poco prima che le allieve de “La bottega de poesia”, sciarpa di paillettes colorate al collo e cartelletta alla mano, iniziassero le letture. Fortunatamente ho avuto il tempo di scattare un paio di foto alla poetessa ed al Francesco Cordara, in posa davanti alla “lavagna”,  il dipinto che il Francesco realizza ad ogni presentazione di un libro per la rassegna “Navigli alla milanese”. 
Una piacevole abitudine che gli aficionados della rassegna, attendono con impazienza. Il pannello questa volta  era proprio bello, e la Anna Maria che l’ha apprezzato molto, ha ringraziato Francesco pubblicamente. Anche la Paola Cavanna, responsabile del laboratorio di poesia  nel corso di Lingua Milanese e anfitrione della manifestazione, ha espresso il suo gradimento, con un simpatico: “Ci ha fatto tutti rosicare un po’”. 

Esplicita non trovi? smile25x3

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Qui la Anna Mari Radice e il Francesco Cordara 
davanti alla “lavagna” mostrano divertiti il libro presentato.

 

La sala era al completo, (ho contato poco meno di un centinaio di presenze) e quando è iniziata la presentazione, c’era solo un ultimo posto a sedere, proprio davanti al leggio. Ottima posizione per le mie riprese, mi sono detto. Ma poi… m’ha preso quella timidezza che si prova davanti a “el boccon de la vergògna”, così ho lasciato la sedia vuota e mi sono piazzato davanti a Daniela, (voeuna di pussee bèi Befann… de Milan) che con suo “grande piacere” ha sopportato le pestate di piedi, oltre alla visuale impedita. 
La posizione non era comunque buona, così il risultato “cinematografico” non è stato proprio… eccellente. 

Nel breve montaggio che ho fotto, ho inserito il video della lettura di Daniela per primo; primo perché la poesia che ha letto m’è piaciuta molto: “El metrò”, per l’inaspettato argomento trattato, per la location nella quale si svolge e per avermi fatto riflettere su “particolari” che ho sempre visto ma non ho mai notato… in un viaggio in Metrò all’ora di punta, e poi, per farmi perdonare un po’ del fastidio provocatole. 
Per ultimo invece ho messo, lo spezzone della lettura fatta da Gianna, della poesia che più di tutte mi ha colpito e fatto riflettere: “Occasion perduda?”. 
Si tratta a parer mio… di una bella poesia che evoca un fatto, un pensiero che credo sia venuto a tutti: « è stata un’occasione perduta? » Una riflessione tanto usuale quanto intima che Anna Maria ha raccontato con semplicità, intensità e naturalezza, mostrando il suo acuto spirito d’osservazione della realtà, quella che tutti viviamo, con una sensibilità speciale ed un distacco inusuale. E quando le ho chiesto: quando hai avuto l’ispirazione? Semplicemente m’ha risposto: - quand’ero in metropolitana, guardando la gente. E dire che mi aspettavo poesie… eteree.

È una peculiarità che solo gli artisti hanno, e Anna Maria Radice che possiede l’arte delle parole, ce le racconta… in poesia. 
I testi di queste due poesie li trovi di seguito, assieme alla copertina del libro. 

Nel video che ti propongo, tra la prima e l’ultima poesia, ho potuto inserirne solo altre cinque tra quelle lette alla presentazione (per spazio insufficiente sulla scheda). 
Le puoi ascoltarle, cliccando sulla foto qui sotto, nella quale noterai… una donna “non più giovanissima” con un cappotto grigio, (la terza da sinistra).  
Si tratta della signora che entrando all’ultimo minuto, si è seduta sull’ultima sedia libera. Ebbene, per tutta la presentazione non si è distratta un attimo, s’è goduta tutte le poesie, mostrando la sua approvazione con sorrisi alle lettrici ed cenni si assenso col capo alla Anna Maria. 
Mi piace pensare che la signora, abbia apprezzato la presentazione e la lettura di alcune poesie de “La cà di pigòtt”, anche per essersi trovata… in prima fila. 

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 Ps. Ora… con tutti i “primi ed ultimi” che ho scritto nel racconto, (11 primi – 14 ultimi) questa è la “prima ed ultima volta” che vado alla presentazione di un libro, convinto già di sapere cosa l’autore presenterà.

Se vedom… elbor

 


 I testi delle due poesie citate: "El metrò" e "Occasion perduda?" di Anna Maria Radice

El metrò

Voo giò de corsa per i scal 

e ciappi al vol el metrò:

ai vòtt or de la mattina

l’è nò facil trovà pòst, 

ma incoeu son fortunada.

             L’è quèll noeuf

             col corridor ch’el te fa vedè

             dal princippi a la fin.

             Me setti e ‘l primm mestee

             che foo l’è ona panoramica

             sui scarp in general.

I tosann gh’hann sù 

i ballarinn bass bei coloraa,

o scarp con tacch e zèppa

che quasi tocchen el plafoni

Calzonitt curt ‘me mudand

e majett talment scollaa

che squas se ved el bamborin!

             I òmen gh’hann o tennis 

             o scarp de scior.

             Jeans on poo strasciaa

             o vestii “de impiegaa”.

Metà de la gent l’è al cellular,

alter con la scuffia in di oregg 

scolten la musica e di vòlt

la fann sentì anca a quei visin.

             In tanti, ma sora tutt i dònn,

             legen on liber, ‘na queivoeuna

             la se trucca o la se fa la manicure,

             peccaa che gh’è minga l’acqua,

             se de nò se farien anca ‘l “shampoo”!

Gh’è quei semper taccaa a la pòrta

anca se vann giò al capòlinea:

insòmma avarii gemò capii

che gh’è gent d’ògni sòrta e color 

e quest ai vòtt de la mattina:

figurèmes rivà a sira……

 

Occasion perduda?

Te ghe see passaa visin e

te l’hee sfiorada cont el brasc,

lee la s’è voltada indree

e intanta che i tò laver 

ghe domandaven scusa,

i tò oeugg sorrideven e,

per on momént

hinn restaa presonee di sò

poeu, ognidun, el s’è inviaa

per la soa strada e

l’è sparii in mezz a la gént.

 

Di vòlt, certi stòri d’amor

nassen pròppi inscì,

per combinazion: 

l’era occasion giusta?

 

Chì pò savell…..

 

 Altre cinquantatré poesie le puoi leggere nel suo ultimo libro “La cà di pigòtt”
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