In verità l’avevo scoperto un paio d’anni fa, ma come spesso accade a rimandare, si finisce per dimenticare.
Ma qualche giorno fa, a farmelo venir in mente ed… approfittarne, ci ha pensato il signor Codazzi…
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Qualche giorno fa, il signor Codazzi, (parentesi – lo chiamo SIGNOR Codazzi per un apprezzato rispetto che provo per lui. Non… per l’età che ci divide, cosa che non faccio per esempio con altre persone che hanno più anni del signor Sergio, ma perché… un tre anni fa, era la prima volta che ci siamo incontrati appositamente per discutere un’importante questione, volendo essere più “disinvolto” mi sono rivolto a lui dandole del “tu”. Visto lo scarso entusiasmo manifestato dal signor Codazzi, gli ho chiesto subito se preferiva che gli dessi del “lei”. Molto pacatamente, senza… “superiorità” mi ha risposto che lo preferiva.
La nostra importante conversazione si è svolta comunque ottimamente, dandosi del lei.
Qualche tempo fa, è venuto a casa prendermi per andare ad un pranzo (ona deliziosa cazzeoula con polenta) da lui organizzato con un gruppo di amici. Durante il percorso per raggiungere la trattoria (della quale non ti dirò l’indirizzo per evitare che si sparga la voce) abbiamo avuto modo di chiacchierare parecchio e di questioni delicate e personali, di entrambi.
Arrivati alla trattoria, subito m’ha invitato ad unirmi al gruppo di amici, dandomi… del “tu”.
Io ho continuato a rivolgermi a lui col consueto “lei”, nonostante agli altri dessi del “tu”.
Bene, tutto sta storia di “lei” e “tu” era semplicemente per dirti che mi piace molto dargli del “lei” al signor Codazzi, mi fa sentire nella “giusta posizione”. Mi fa star bene e mi dimostra che quell’educazione un po’ rigida, “datata”, non pregiudica né confidenza né intimità, quando lo si desidera.
Dicevo… qualche giorno fa, il signor Codazzi m’ha inviato una mail ed anche pubblicato su facebook (perché è un signore tecnologico lui. Usa il PC, le mail, facebbok ed ha il SUO sito) nella quale fa un regalo agli Amici Meneghini e non. La possibilità di scaricare GRATIS, i primi DUE capitoli del suo libro “Quand el sô el torna indree” – Storie del quartiere Isola di Milano.
Finalmente ho scaricato i REGALO e letto i due capitoli.
In questi giorni, mi sto preparando per incontrare una signora, un maestra alla squola elementare qui del quartiere, che lo era già prima che io la frequentassi, conosciuta perché “compagna di panca” alla Messa del sabato pomeriggio.
Bene, questa signora è nata nel… ‘23. Cioè a dire… 95 anni fa. Che significa, che… negli anni 1940/45 aveva 17/22 anni. Un patrimonio di testimonianza da non perdere, alla quale ho chiesto un incontro ed il permesso di video-intervistarla. Mentre ci accordavamo sulla data, le è scappata una parola… in milanes
«te pòdes immaginass s’hoo faa. Hoo comincià anca mì a parlag in dialett, e semm restaa daccòrd, che ghe cascomm denter anca on po’ de milanes».
Uffa… mi perdo via. Insomma, ti consiglio vivamente di scaricare i due capitoli del libro del signor Codazzi. Indipendentemente dalla tipo di narrativa non sempre leziosa, immediata ed essenziale, il racconto trasmette quell’atmosfera genuina della vecchia Milano, che la maggior parte di noi, o è vagamente ricordata, o solamente sentita raccontare.
Nel secondo racconto, ho trovato dei suggerimenti per almeno un paio di belle domande da fare alla signora Fulvia: «Signora, mi racconti come vivevate nel ‘42/’43, quando al tramonto, dopo l’urlo della sirena vi accorgevate che era “venuto a farvi visita… il Pippo?»
Clicca per ascoltare la sirena di cessato allarme
Non so se l’altra gliela farò. «Ma… è vero che quando eravate giù, nel rifugio, oltre a quelli che pregavano snocciolando il Rosario, c’era anche qualche coppietta che approfittava per ritagliarsi un po’ di intimità, diversamente impossibile alla luce del sole?». «L’hoo leggiù indel liber del Codazzi…»
Ultima… piacevole coincidenza: il suo vero amico, che aveva la prerogativa di inventare i soprannomi a tutti quelli dell’Isola, si chiamava Delio Borgonovo. Ne sono felice… scior Codazzi.
Per scaricare il REGALO del signor Codazzi, clicca qui. Poi scorri in basso e a destra trovi la copertina del libro e l’indicazione: Scarica i primi due capitoli gratuitamente.
Se vedom… elbor
Nota. L’immagine ”bucolica” dietro alla scatola del regalo è il regno del signor Codazzi.
Un museo di oggetti, documenti e ricordi sul quale varrebbe la pena scrivere due righe. Già almeno una TV locale è andata a visitarlo.
LABORATORIO di Sergio Codazzi
Per la CULTURA e le TRADIZIONI MILANESI e LOMBARDE
20090 Buccinasco ( MI )
Email: misterdoc37@gmail.com
Scuola senza"Q"
Grazie Anna Maria Z. per avermi segnalato con molto tatto l’erroraccio. Obrigado querida.
In realtà, (qui non mi rivolgo solo ad Anna) quello “sQuola” è un errore… a metà. Nel senso che, l’errore ortografico è voluto (poi spiego meglio) mentre il fatto di non scrivere la “Q” maiuscola o di non segnalarla appositamente, è stata una vera svista/cxxxxxa.
Capisco che ora posso sembrarti gatto Silvestro che si arrampica sugli specchi, per trovare una scusa, ma non è così.
Negli anni di attività del sito nelle iniziative organizzate, ho già usato questo “falsoerrore”. Ne ho rintracciati almeno un paio di utilizzi: nel 2015 alla retrospettiva al SEICENTRO, il libro di vecchie foto (1) e nel 2017 alla mostra I MAI VIST, parlando degli enigmisti intenti col CRUCIVERBA A LA MILANESA (2) oltre lo stesso libro nuovamente esposto.
La dimenticanza di questa sQuola senza “spiegazione” è successa perché mentre scrivevo il pezzo del sig. Codazzi, già pensavo alla maestra Flora, quando avrebbe visto il libro di vecchie fotografie e ricordi scolastici, con quell’erroraccio in copertina: “SQUOLA che passione!!!” 4 meno meno.
Ed… ho dimenticato di scrivere che si trattava di uno… scherzo.
Sto raccogliendo ancora alcune vecchie foto del quartiere da inserire nel montaggio* che col Luigi (l’ottimo cameraman che ha fatto le riprese) abbiamo in programma di iniziare a breve. Appena pronto il video lo metto in rete. Spero che ti piaccia, potrai anche vedere l’espressione della signora Fulvia nel leggere l’errore. Ha concordato anche col voto da dare all’asinaccio.
* Se hai vecchie foto del quartiere Chiesa Rossa o delle Cascine e vuole inviarmele, te ne sarò grato.
Ora… c’era bisogno di tutta questa storia per una Q? Non bastava correggerla?
NO! Era giusto chiarire, oltre che per spiegare bene la storia, per dimostrare ad Anna Maria Z. quanto l’Associazione (ed io di più) abbiamo bisogno di una persona attenta e precisa come lei, di una persona che sa come esporre il proprio parere e non teme di apparire “inopportuna”.
Appena i tuoi impegni te lo permettono… te spettom conte l coeur in man.
Se vedom... elbor