Prima di andare all’assemblea della nostra cooperativa SEAO, ho mangiato due, dico due bei piatti di cassœula. Poi, tronfio come un pitone, mi sono addormentato al tavolo e sognato…
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… anzi, non ho sognato ho avuto un INCUBO.
Tutti sanno che “…la durata di un sogno può variare. Alcuni durano solo alcuni secondi, altri anche 20 o 30 minuti. …” e questo mio sogno è durato un’eternità. È ugualmente noto che poi per raccontarli, se aggiungiamo i piacevoli particolari o quelli angoscianti, necessita molto tempo per render l’idea dell’irreale avventura. Così come quello che sto per raccontarti, se vorrai leggerlo. Potresti ritrovarti tra gli “attori”.
Per te che non vuoi leggere il lungo racconto del sogno, ho preparato questo un super-riassunto. Clicca sul titoletto di ogni capitolo e vai alla descrizione dettagliata, per poi tornare al riassunto quando. Dopo il riassunto c'è la vesione integrale dettagliata, con dovizia di particolari.
Ambientazione del sogno. Tutto si svolge durante un’assemblea di una cooperativa di cui io e mio figlio facciamo parte. Nella platea i partecipanti si dividono in due tipi di soci; i soci (A) ben accomodati negli appartamenti con canoni super-economici e soddisfatti dell’operato dell’associazione nei loro confronti. E i Soci (B); residenti in ottimi appartamenti di nuovissima costruzione, ma… scontenti del trattamento ricevuto dall’associazione. Ecco la cronaca del sogno.
Promette e non manterrà. All’inizio, quando le è stato fatto notare che il forte ritardo dell’inizio dell’assemblea non avrebbe permesso di discutere a dovere TUTTI i punti come dovrebbero, principalmente il n.5, il presidente ha promesso che se non fosse stato sufficiente il tempo avrebbe indetto un’altra assemblea. Quando l’ha chiusa, senza che si è arrivati a un chiarimento, punto ad una decisione, ha finto di non ricordare la promessa ed ha chiuso l’assemblea.
Abusivi e morosi. Il commercialista si dilunga per esporre il bilancio, pur sapendo che pochi o nessuno capisce ciò che dice. (Forse una strategia per far trascorrere il tempo, pensano alcuni). Viene interrotto da una socia che afferma essere a conoscenza CERTA della presenza, in alcuni appartamenti, di persone NON SOCI, che li occupano tranquillamente. ABUSIVI. Riferisce anche della questione dei soci MOROSI CRONICI e ne chiede conto al presidente, la quale glissa la risposta, tergiversando e tentando di sminuire l’informazione e la preoccupazione della socia. Aiutata dal commercialista che anch’egli minimizza la situazione dei MOROSI e non riferisce sugli ABUSIVI.
Sbagliato... affari vostri. Io e mio figlio(stupidamente e per colpa nostra) abbiamo perso l’opportunità di votare contro l’approvazione del bilancio. Il presidente ha detto che a votazione conclusa non era più possibile verbalizzare il nostro voto. Morale: avete sbagliato… peggio per voi. Giusto… riconosco ed ammiro la determinazione.
Votazioni dei consiglieri. Tutto ok, eccetto che le presentazioni sono erano una la fotocopia dell’altra, che non c’era una DONNA… peccato e che uno che si è ricandidato pare non si sia comportato correttamente. Pare abbia, con la complicità del C.d.A di cui ne fa parte, fatto in modo che restasse vuoto (sfitto) in tre locali per 5 mesi (senza nemmeno pagare il canone) sino a che lui ha venduto il suo di proprietà.
Punto critico. Qui il presidente si è superata. Ha ricostruito i fatti come ha voluto lei ed è stata contestata pesantemente. La cooperativa ha sbagliato a stilare i contratti ed relativi canoni di “affitto” ai Soci (B) dopo quasi un anno gli ha “chiesto” di rescindere di propria volontà il contratto per firmarne uno nuovo maggiorato anche del 70% rispetto a quello in essere.
Ai Soci (B) che non hanno accettato le condizioni (la maggior parte di essi) durante alcune riunioni, oltre a mostrare un’arroganza e una indisponibilità indegna, il C.d.A si è presentato al un incontro, supportato dall’avvocato (L’avvocato nella manica) che hanno “assunto” – a spese della cooperativa – per indurre i Soci (B) ad accettare le loro condizioni. Il presidente ha detto che i Soci (B) hanno ingaggiato un avvocato (in realtà il papà che solo era presente alla riunione e si è manifestato assieme alla sua opinione) mentre in realtà l’ingaggio, con tanto di invio delle lettere a cada Socio (B) è avvenuto da parte del legale della cooperativa e non dal papà della Socia (B).
Quanto costa? Omissis. È stato chiesto al C.d.A, presidente e commercialista quanto costa l’avvocato contattato della cooperativa. Vergognosamente e… professionalmente (ma puerilmente) il presidente ha glissato la risposta e il ragioniere (furbescamente) ha detto: nulla. Lo studio non ha ancora mandato la fattura.
Approfittandosi dell’inesperienza ed ingenuità dei Soci (B) ma anche degli (A) che non hanno avuto la prontezza di dire… ok no fattura, ma il preventivo quanto è? Un commercialista NON di parte avrebbe dovuto indicarlo. Ma… questo è quello che dispone quella cooperativa.
Mostrando i denti. Rapido e conciso questo riassunto: i soci (A) forti della loro tranquilla situazione economico/abitativa hanno inveito e manifestato la loro contrarietà e tutto il menefreghismo innato (il loro vero spirito cooperativo) verso e contro i Soci (B) che reclamavano contro un’ingiustizia (per loro costosa economicamente oltre che moralmente) che il C.d.A ha intentato e sta perseguendo verso di loro per vie legali.
La parola come quella di una… marinaia. Ugualmente rapido questo. Giunte le 18:20h, il presidente contrariamente a quando ha detto all’inizio dell’assemblea, non ha annunciato che si sarebbe indetta un’altra assemblea per completare l’approfondimento sull’UNICO punto di criticità inerente alla vita della cooperativa. Ha chiuso l’assemblea e… punto. Non ha mantenuto la parola data.
Baci e abbracci. Terminata l’assemblea, un po’ di soci… del tipo (A) e (B) si sono soffermati sul piazzale, non perdendo l’occasione di discutere animatamente ed arrivare ad offendersi vicendevolmente, rischiando infarti ed ictus.
Morale… Morale… con questo sogno ho capito e riflettuto che possono esistere cooperative nel cui interno il corpo sociale è formato da soci, egoisti e privi di spirito cooperativo, che non conoscono i principi “mutualistici” che fondano una cooperativa, disposti a tutto pur di salvaguardare privilegi acquisiti: sono i soci di serie A.
Poi, in quel tipo di cooperative, ovviamente ci sono i Soci di serie B. Quelli costretti a combattere per avere ciò che la cooperativa gli ha promesso e… pagare per sperare di ottenerlo.
Amareggiato e spossato per il faticoso ruolo che il sogno mi ha appioppato, al punto che la mia salvaguardia fisoco/mentale ha reagito e staccato la spina. Di colpo mi sono svegliato. Ho guardato l’ora, “cxxxo è tardi” mi son detto, e sono corso all’assemblea della mia vera cooperativa che… fortunatamente NON è come quella del sono, si è svolta meravigliosamente, d’amore e d’accordo tra tutti i soci, e il consiglio d’amministrazione, col commercialista e tutti quelli che operano per l’ottimo ed EQUO funzionamento dalla cooperativa verso TUTTI i soci, hanno svolto il lavoro per i quali sono stati votati in maniera… ineccepibile, come racconta il Paolo Rossi, nella sua canzone “il sogno all’incontrario”
Versione integrale, dettagliata, con dovizia di particolari.
Coro socio (A) e/o (B) il mio sogno è iniziato che arrivavo in anticipo, come chiesto nella convocazione dell’Assemblea, al ritrovo, in centro di Milano. La fila per entrare e fare la registrazione era già lunghissima perché l’unico PC dedicato (uno solo… nonostante la procedura sia in uso da anni) si è messo a funzionare dopo un’ora. Le due impiegate sono state più che pazienti, non coi soci logicamente arrabbiati per l’attesa, in piedi, sui gradine delle scale, in fila come peónes in attesa della paga giornaliera, ma con i consiglieri della cooperativa, che pur non capendo un caxxo di tecnologia, le stressavano al solo fine di mostrare ai soci la loro “autorità”.
Per ammazzare il tempo, ho risalito il Girone Dantesco della fila e provato a scambiare due parole coi soci in attesa. Nulla da fare… l’avversione totale. Pensando che dipendesse dalla scomodità e/o dal nervosismo accumulato per la prolungata attesa, sono uscito sul piazzale. Coi capannelli di soci chiacchieranti non è andata meglio. Indisposti e prevenuti, hanno abortito i miei tentativi di inserimento, anch’essi con risposte scontate, evasive ed esplicite.
Deluso per il loro comportamento “refrattario”, mi sono allontanato, questi soci – che d’ora in avanti per comodità identifico anche (A) - da lontano hanno iniziato a trasformarsi e da persone mi sono apparsi come degli spaventosi animali, come dei… cani o lupi ringhianti, pronti a sbranare chi tentasse di entrare nel capannello; loro “territorio”.
Mi sono registrato e sceso nella sala a noi riservata. Passando davanti al tavolo dei relatori.
Seppur spaventato per le spaventose sembianze, mi ci sono avvicinato, col proposito di salutare il presidente (avendola riconosciuta) che sapevo essere inferma… per la rottura di un femore.
Lingue maligne, al termine dell’assemblea mi hanno detto che “è messa così, per le maledizioni che gli hanno mandato quelli di…”. Cavolo non ricordo che il nome che mi hanno detto.
Mi sono avvicinato all’inferma per farle gli auguri di pronta guarigione.
Lei, con le labbra tirate, ha risposto con un sorriso di circostanza, lasciando comunque intendere quanto poco graditi fossero i miei auguri.
Solo quando il commercialista seduto acconto, l’ha rassicurata (seppur in tono ironico) sulle mie sincere intenzioni, elencando le “mie referenze familiari” - durante i dieci anni che mia madre ne è stata presidente della Cooperativa dell’UDI [Unione Donne Italiane] il giovane ragioniere di allora, la aiutava a tenere la prima nota – il presidente ha accennato un sorriso… ipocrita.
Platea di soci
Mentre scendevo in platea, era come se lo sentissi ritrattare ciò che aveva detto poco prima. Me ne sono fatto una ragione.
Davanti a ma… tra i soci pensionati o in dirittura d’arrivo (A) la maggioranza dei presenti, erano accomodati in sala, disposti a macchia di leopardo, secondo i capannelli di appartenenza formatisi sul piazzale.
Poi c’era un piccolo gruppetto di Soci, tutti giovani, tra i quali mio figlio - che d’ora in avanti per comodità identifico anche (B) raggruppatisi da una parte. La scelta non mi è stata difficile, nemmeno in sogno. Mi sarei seduto vicino a loro.
La promessa di un’altra assemblea -Torna al riassunto
Con un’ora e mezzo di ritardo, anche se non tutti i soci si erano accomodati, l’assemblea è iniziata. Ho subito fatto notare alla presidente, che il tempo a disposizione per approfondire TUTTI i punti all’ordine del giorno era insufficiente (la sala era prenotata solo sino le 18:00h). Il presidente mi/ci ha tranquillizzati dicendo che se non avessimo terminato di discutere tutti i punti, avrebbe convocato un’altra assemblea in altra data. Ok… se lo promette, qui davanti a tutti… sarà vero.
Il ragioniere, pur sapendo che la maggioranza dei soci (io compreso… ovvio) non capiamo nulla di bilanci, si è dilungato e come suo costume di tutti gli anni… lodando lo stato patrimoniale della cooperativa, che a tratti pare essere un vanitoso auto-incensarsi.
In sogno, a differenza che nella realtà, i pensieri non si fanno scrupoli. Ho pensato che il commercialista “allungasse il brodo” di proposito, per togliere tempo prezioso da utilizzare per discutere l’importantissimo e controverso ultimo punto dell’ordine del giorno; il n.5.
Abusivi - Torna al riassunto
Più volte gli ho fatto segno di tagliare. Il panegirico è stato interrotto da una Socia, che dalla prima fila ha riferito la presenza di casi di famiglie abusive, nemmeno soci, che occupano appartamenti della cooperativa. Ha chiesto spiegazioni sulla CRONICA situazione dei soci MOROSI, sia amministrative che inerenti alla legittimità SOCIALE di queste presenze.
La presidente, in evidente difficoltà ha tergiversato e glissato la risposta, dicendo che l’Assemblea annuale dei soci “non è né la sede né il momento idoneo per discutere quella questione” affrettandosi a dare inizio alla votazione del bilancio.
La risposta ha creato non pochi disapprovazione e rumori tra i Soci giovani (B) al contrario della massa “giurassica” (A) che… evidentemente ha approvato lo “svicolamento” dell’inferma presidente, l’ha faa nanca on plissé. (COme il palo della banda dell'Ortica - per restare in... zona).
Avete sbagliato... affari vostri - Torna al riassunto
La giustizia e l’intransigenza del presidente si è manifestata durante la votazione per all’APPROVAZIONE del bilancio, quando con mio figlio, facendoci trovare impreparati, abbiamo perso l’opportunità di esprimere il nostro voto, contrario all’approvazione del bilancio.
Colpa nostra. Pensando che la votazione, per alzata di mano, sarebbe avvenuta nell’ordine che conoscevo - prima i voti favorevoli, poi i contrari ed in fine gli astenuti - intenti ad accordarci sul da farsi, non abbiamo sentito la chiamata “contrari”.
Resisi conto dell’errore, abbiamo chiesto se potesse comunque essere verbalizzata la nostra NON approvazione anche se espressa non alla “chiamata”.
Il presidente ha giustamente detto che lo sbaglio era stato nostro e che non si poteva cambiare ciò che era già “accaduto” perché la votazione si era già conclusa. Così il nostro voto non è stato verbalizzato nonostante fossimo gli unici due contrari.
Amareggiato, ho spiegato mio figlio che le regole vanno rispettate, e che chiedere di infrangerle sarebbe equivalso a tentare di rescindere un contratto sottoscritto. “Amore, non si può fare, se le parti non lo concordano. Punto. Il presidente è la legge in casi come questi”.
Vota il consigliere - Torna al riassunto
Poi è arrivata la votazione dei consiglieri, anticipata da una breve presentazione dei candidati (tutti UOMINI e tutte “letterine” uguali. La “fotocopia” una dell’altra). Nessuno che ha pensato di anticipare i propositi, una volta l’assegnagli all’incarico.
Uno mi ha fatto tenerezza, non per ciò che ha detto, ma perché pareva essere uscito in permesso – breve - dalla RSA.
Un altro candidato invece l’avrei votato. Non per la capacità espressiva di presentarsi, ma per la forma sincera, il candore, la sana semplicità delle parole usate per presentarsi.
Tutte peculiarità incompatibili con le caratteristiche arroganti dei consiglieri del C.d.A in carica, motivo per il quale non l’ho votato.
Per di più, il povero aspirante consigliere, aveva lo stesso cognome dell’ex-comandante della nave da crociera, il cui nefasto destino è noto a tutti. Cognome che… appena l’ha pronunciato, è stato accolto da una fragorosa risata accompagnata da un diffuso gesto della mano, tipico dei partenopei quando vogliono allontanare la iella.
Anche un consigliere ancora in carica, ma in scadenza di mandato si è ricandidato. Le belle e cooperativistiche motivazioni per le quali ha deciso di ricandidarsi dette durante la presentazione, però non corrispondono alle informazioni, che… ancor prima che iniziasse l’assemblea, sono girate sul suo conto.
Ci sono voci che parlano di un suo vergognoso un abuso d’ufficio, confermato da fonti da ritenersi ben informate. Una scorrettezza realizzata con la collaborazione dell’attuale C.d.A..
La voce andrà verificate e chiesto conto al C.d.A se realmente il consigliere in questione, dopo essere divenuto proprietario di un alloggio a Milano, col bene placido del C.d.A, prima di averlo venduto, si è fatto assegnare un appartamento in una palazzina di recente costruzione, confacente alle sue esigenze (tre locali) che in verità spettava ad un altro Socio.
Operazione che è durata 5 mesi, per di più, togliendo alla cooperativa l’introito che sarebbe avvenuto se l’appartamento fosse stato assegnato al legittimo assegnatario. Infatti pare che il buon consigliere non abbia nemmeno pagato l’importo del canone per i mesi che gli sono stati necessari per vendere la sua proprietà (al prezzo che ha ritenuto vantaggioso… suppongo).
Moral: mai fidas de vun che cont on sorris de… manera dice che lo fa a fin di... bene. (Di chi bisogna domandarsi).
Traduzione: Morale. Mai fidarsi di uno che con un sorriso di… maniéra etc. etc.
Anche in sogno pur essendo meneghino 100% non sono forte in milanese.
Riflessione… da sveglio. Bizzarra quella votazione. Ai soli assegnatari degli appartamenti della cooperativa viene comunicato in anticipo la scadenza del mandato dei consiglieri e quindi la possibilità per qualunque socio di candidarsi per tempo. Ma che te lo dico a fá! Naturalmente direbbero che la comunicazione viene appesa in ufficio, in bacheca e che la pubblicazione nelle bacheche delle proprietà della cooperativa è una cortesia, perché la pubblicazione in ufficio è ciò che la legge prevede. Nonostante crei una disuguaglianza.
Potrebbero pubblicare la comunicazione sul sito della cooperativa, ma… è troppo tecnologico e trasparente.
N.5 il punto critico. - Torna al riassunto
Te l’avevo detto che è stato un lungo sogno.
Finalmente l’assemblea ha affrontato il punto 5: i problemi sorti con una parte dei Soci assegnatari (sarebbe meglio dire INQUILINI per come sono trattati) di un congiunto abitativo, formato da due palazzine, di recente e nuovissima costruzione.
La presidente, ha tentato di informare, i soci presenti (A) “non direttamente interessati” tutti o quasi, assegnatari di alloggi con canoni super economici – grande vanto la cooperativa, sulla questione.
Ma la sua ricostruzione è stata subito contestata dai Soci (B) verso i quali la cooperativa ha intentato una… controversia legale.
Il nocciolo della questione sta nel fatto che la cooperativa (nello specifico il precedente C.d.A. – allora formato dagli stessi consiglieri che formano l’attuale C.d.A) ha stilato i contratti coi Soci (B) di assegnazione per gli appartamenti della prima palazzina che è stata terminata di costruire.
Questi contratti sono stati firmati dall’allora presidente e dai rispettivi assegnatari (B) i quali hanno logicamente valutato il costo ritenendolo adeguato alle rispettive finanze, impegnandosi quindi ad onorare il contratto e relativo l’importo indicato.
Questi (B) si sono impegnati in un trasloco, hanno acquistato (magari indebitandosi) il mobili che hanno ritenuto opportuno integrare, hanno iscritto i figli alle scuole della zona e operato i cambiamenti sociali (parenti, amici, lavoro, i documenti anche aziendali etc.) che un trasferimento di residenza prevede.
Hanno pianificando la propria vita. Pagando tutto ciò, per poi essere felici ed abitare nell’appartamento per il quale hanno firmato il contratto, tranquilli perché fatto con la “propria” cooperativa; della quale loro stessi sono parte.
Il presidente ha detto che “c’è stato un errore” nella stesura nei contratti – senza dire come è avvenuto e chi l’ha fatto. Sbaglio del quale si sono accorti quasi un anno dopo quando tutti gli assegnatari avevano già traslocato. Errore che per rimediarlo bisognava che i Soci (B) - di loro spontanea volontà - rescindessero il contratto firmato e ne sottoscrivessero un altro con un canone aumentato (anche de 70%).
Nota: per questo errore però il presidente non ha detto quello che perentoriamente ha detto pochi minuti prima: lo sbaglio era stato nostro, non si può cambiare un contratto firmato dalle due parti. – Strano!!!
Sono seguite, una serie di inesattezze (per non chiamarle consapevoli bugie) che il presidente ha tentato di “vendere”, ma immediatamente e rumorosamente sono state contestate dai Soci (B) interessati/calunniati.
Ad esempio… il tentativo di capovolgimento della responsabilità che ha dato inizio alla controversia legale in atto tra la cooperativa e i Soci (B) iniziata dopo che il C.d.A ha assunto un avvocato (“nascosto”**) e dato mandato al suo avvocato, di inviare ai Soci (B) - refrattari a rescindere il contratto in essere - le lettere con le nuove condizioni. Comunicazioni inviate su carta intestata dello studio legale.
** avvocato (“nascosto”). La definizione si riferisca alla riunione tra il C.d.A e i Soci refrattari (B) alla revoca spontanea del contratto in essere.
In quell’occasione (questa è realtà, non fa parte del sogno) alla riunione i Soci (B) hanno scoperto solo a metà dell’incontro, che loro il C.d.A si era presentato accompagnato da un avvocato e ne avevano “nascosto” la presenza, sino a quando… una bella signora biondeggiante, appunto il legale della cooperativa, non è intervenuta, con una accorata difesa “a mo’ di arringa” in favore della presidente. Postura professionale che ha destato stupore tra i Soci (B) che le hanno chiesto chi fosse e a che pro parlasse. - Sono l’avvocato nella manica della vostra cooperativa. NOOOOOOOOO scherzo… non ha detto così, quello è il titolo del mio post che ho scritto su quella riunione a cui ho partecipato. Se non ti basta quello che stai leggendo, facci un click sopra il link o l’immagine e leggi l’altro resoconto di quella riunione.
Un’altra… la falsa ricostruzione tentata della presidente, è stata l’affermazione che ha suonato più o meno così: “siete stati voi a prendervi per primi un avvocato”. Riferendosi alla volta che durante la prima riunione coi Soci (B) interessati dagli aumenti, tra loro era presente anche il papà di una Socia, che di professione è avvocato. Come se essere avvocato e salvaguardare gli interessi della propria figlia sia una colpa e/o una “dichiarazione di guerra”.
Quanto costa? Omissis - Torna al riassunto
Il punto più inaccettabile delle omissioni, raggiunto dall’organo amministrativo della cooperativa, seduto al tavolo dei relatori, è stato quando (ingenuamente…) gli è stata chiesta la cifra, presente nel bilancio 2022, inerente alla parcella dell’avvocato che la cooperativa ha indicato per questa controversia.
Astutamente, il ragioniere è subito intervenuto e molto “professionalmente” ha detto più o meno così: “nulla. Ad oggi, per le prestazioni svolte dall’avvocato è zero, perché lo studio non ha emesso alcuna fattura”. Facendo apparire (per la platea di sprovveduti – me compreso) che l’avvocato non costa nulla. Bravo… ha tolto la patata bollente dalle mani del consiglio direttivo, ma verso TUTTI i soci… (A&B) che considerazione si potrebbe fare.
Solo quando mi sono svegliato, riflettendo su questa parte del sogno, ho pensato che l’intervento del ragioniere poteva essere stato un’astuzia professionale.
Infatti, sfruttando la possibilità di consentire al fornitore, quando ha effettuato la prestazione (interamente o parzialmente) durante gli ultimi mesi del 2022 (come ad es. quella dello studio legale) di emettere fattura all’inizio dell’anno successivo (2023) permette di non far figurare l’importo (la cifra) nel bilancio dell’anno in corso (2022). Ciò che è accaduto nel bilancio presentato.
Un beneficio per il fornitore che procrastina l’importo di una fattura che non sarà contabilizzato nel suo bilancio e un vantaggio (come nello specifico) che consente di NON far apparire (a un pubblico impreparato – come me) una spesa che “magari” potrebbe essere contestata.
Certo… un consiglio direttivo scrupoloso e cristallino nel suo operato avrebbe detto… più o meno costerà così: la fattura non è stata emessa, ma il PREVENTIVO stima un importo di… es. 25.000,00€ che la cooperativa pagherà etc. etc. – Pare che un preventivo esista però, ma non è negli uffici della cooperativa. Dove sarà?
Ma la risposta che tutti si sarebbero aspettati, il C.d.A, il presidente ed il commercialista non si sono mica SOGNATI di darla! Pazzesco.
Mostrando i denti - Torna al riassunto
I soci (A) assegnatari di appartamenti in non recenti edifici della cooperativa, che (come GIUSTAMENTE prevede il contratto con loro sottoscritto) pagano canoni annui ridicoli (anche 15/20€ mensili) hanno mostrato i denti e ringhiato con forza, quando i giovani Soci (B) hanno fatto sentire le proprie ragioni e suggerito una soluzione: al posto di caricare tutto il disavanzo creato dall’errore del C.d.A sulle loro spalle, fosse spalmarlo, in 3 o 4 anni, su tutti gli assegnatari degli alloggi della cooperativa. Apriti cielo… gli (A) alla sola idea di cooperare, partecipare mettendosi una mano in tasca, e pagare qualche spicciolo, si sono accaniti contro i Soci (B) dicendogliene di ogni. Bello spirito cooperativo gli ho urlato, come certamente avrei fatto da sveglio.
La parola come quella di una… marinaia - Torna al riassunto
Ma incubo è proseguito con un ultimo (se non ricordo male) vergognoso “scantonamento” operato da parte della presidente. Mentre all’inizio dell’assemblea, quando subito le è stato fatto notare che il tempo a disposizione per discutere tutti i punti all’Ordine del giorno (dovendo lasciare la sala alle 18:00h) ed in particolare l’ultimo, il n. 5, non sarebbe stato sufficiente, il presidente ha detto che nel caso… avrebbe indetto un’altra assemblea, vistasi in difficoltà a continuare ad rispondere evasivamente alle incalzanti domande e repliche dei Soci (B), approfittando della cacciarra in sala ha “furbescamente” chiuso l’assemblea senza mantenere la promessa data all’inizio, pensando ancora una, di essersi salvata il… xxxo. (xxxo =viso).
Baci e abbracci - Torna al riassunto
Una volta “espulsi” dalla sala, sul piazzale, si è manifestato il peggio dello spirito cooperativo. Discussioni allucinanti, grida è imprecazioni, improbabili esempi di situazioni abitative (di 15/20€ di canone mensile) coi quali i vecchi soci (A) hanno cercato di giustificare la propria insensibilità, l’ipocrisia, l’ottusità e il loro inesistente spirito cooperativo.
Un consigliere (A) bassottino e cicciotto, stretto nel suo trench blu alla coscia, per sbraitare qualcosa che deve aver sentito da qualcun altro e che nemmeno lui capiva, ha rischiato l’infarto.
Ho salutato l’ex-presidente, che pur non essendo (e riconoscendo lui stesso) di non essere un esempio di educazione, abbiamo concordato che se fosse stato lui a gestire questo brutto pasticcio, col “poco” di pragmatismo ed esperienza che possiede, sarebbe stato capace di non fare le scorrettezze, di creare le disuguaglianze esistenti, di far nascere gli attuali rancori tra i soci e il… possibile, naufragio della cooperativa.
qqqqqUna vecchia assegnataria (socia del tipo A, che spende mensilmente di canone tra i 15/20€ - informazione che mi ha dato poi, prima che me ne andassi, un consigliere, “vestendo i panni del poliziotto buono”*** - si è infilata nel capannello di alcuni soci (del tipo A) coi quali discutevo, interrompendomi e , sproloquiando cose insulse, con la bava alla bocca, (come Forlani interrogato da Di Pietro…) rischiando un ictus, di tanto era alterata… sta vecchia, ha preso ad insultarmi.
Un socio (sempre della serie A) – stranamente non giurassico come la tipa - lungo lungo, con le manine gelatinose di chi solo può schiacciare i tasti della fotocopiatrice, mi ha… “intimato” di… chiedere scusa, alla vecchia maleducata e nevrotica.
Non l’ho né insultato né mandato a quel paese, come avrebbe meritato il paladino dell’educazione impiccione quale era, perché sono un Signore… io.
*** consigliere al quale recentemente è stato assegnato un 3 locali un una palazzina di recentissima costruzione che…
Morale - Torna al riassunto
Morale… con questo sogno ho capito e riflettuto che possono esistere cooperative nel cui interno il corpo sociale è formato da soci, egoisti e privi di spirito cooperativo, che non conoscono i principi “mutualistici” che fondano una cooperativa, disposti a tutto pur di salvaguardare privilegi acquisiti: sono i soci di serie A.
Poi, in quel tipo di cooperative, ovviamente ci sono i Soci di serie B. Quelli costretti a combattere per avere ciò che la cooperativa gli ha promesso e… pagare per sperare di ottenerlo.
Amareggiato e spossato per il faticoso ruolo che il sogno mi ha appioppato, al punto che la mia salvaguardia fisoco/mentale ha reagito e staccato la spina. Di colpo mi sono svegliato. Ho guardato l’ora, “cxxxo è tardi” mi son detto, e sono corso all’assemblea della mia vera cooperativa che… fortunatamente NON è come quella del sono, si è svolta meravigliosamente, d’amore e d’accordo tra tutti i soci, e il consiglio d’amministrazione, col commercialista e tutti quelli che operano per l’ottimo ed EQUO funzionamento dalla cooperativa verso TUTTI i soci, hanno svolto il lavoro per i quali sono stati votati in maniera… ineccepibile, come racconta il Paolo Rossi, nella sua canzone “il sogno all’incontrario” Clicca ed ascoltala.
FINE
oggi 24/05/23 n. 55
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