ALLELUIA... l'è rivada.
Più di cento giorni dopo... la presidenta ha risposto alla mia lettera: stessa ottusaggine del precedente CdA. Se non è zuppa è pan bagnato. - oggi 24/05/23 n.19
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17 giugno 22 scritta 30 giugno 22 inviata - 07 luglio 22 ricevuta
È arrivata la lettera SEAO e così comincia:
Gentile Sig. Borgonovo,
La ringrazio per le sue gentili parole e mi scuso, anche a nome del CdA, per il grave ritardo con cui rispondiamo a Suo quesito.
Peccato che poi scrivano così...
Come Lei sicuramente già sapra, il nostro Statuto (art. 5 comma 2b) e il Regolamento per la prenotazione e l’assegnazione in godimento degli alloggi sociali (art. 6) vietano di assegnare alloggi a Soci proprietari di immobili idonei all’uso abitativo in Milano e provincia. A tale divieto il CdA non può in alcun modo derogare, se non venendo meno ai propri doveri. A ulteriore supporto di quanto sopra esposto La informo che in casi analoghi il CdA si è già espresso in senso contrario all’assegnazione, come riportato nei verbali delle riunioni cosigliari (04.10.2013, punto 1 dell’OdG). Previo appuntamento può prenderne visione.
In quanto alla Sua proposta di modificare Statuto e Regolamento, concedendo una proroga di sei mesi per alienare la proprietà al Socio che venisse a trovarsi nella situazione da Lei illustrata, il CdA ha espresso le seguanti considerazioni
1. Pur essendo certi della Sua buonafede,la modifica da lei suggerita comporterebbe il rischio di speculazioni da parte di persone di pochi scrupoli, con grave danno dell’immagine e della sostanza stessa della Società, che nel tempo potrebbe trasformarsi in una comune società immobiliare, perdendo lo scopo sociale che ne è la ragione d’essere.
2. Lasciare un alloggio sfitto per sei mesi costituirebbe un danno economico per la Società e un ulteriore allungamento dei tempi d’attesa per i Soci in graduatoria.
Le ricordo, inoltre, che eventuali modifiche a Statuto e Regolamento devono essere approvate dall’Assemblea straordinaria dei Soci e alla luce di quanto sopra esposto, sarebbe molto arduo far comprendere ai Soci la ratio di una simile scelta.
Ci rendiamo ben conto che alcune delle norme che regolano il funzionamento della cooperativa possano essere contrarie all’interesse di un singolo individuo, e ce ne dispiace, tuttavia riteniamo che il nostro primo dovere sia quello di perseguire lo scopo sociale nell’interesse dell’intero corpo sociale, se necessario anche anteponendolo a quello di un singolo.
Certi della Sua comprensione, rimaniamo a Sua disposizione se desiderasse un ulteriore confronto.
Distinti saluti
SOCIETÀ EDIFICATRICE
ABITAZIONI OPERAIE SOC. COOP.
Paola Barbieri
Cosa può pensare il destinatario di questa lettera... mi hanno preso per un xxxxxxxx per distorcere le mie parole in un modo così vergognoso?
- oggi 12/05/23 n.16