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31 gennaio 2021

In occasione del settimo anniversario dalla morte di mio padre (31/01/2014) voglio raccontagli una storia
e chiedergliene consiglio.

 

 05062021 - 467 +173

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Naturalmente come tutte le storie immaginate…
ogni riferimento a persone esistenti o fatti realmente accaduti è puramente casuale.

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Ciao viejo, la storia è questa: verso la fine di novembre dell’anno scorso, numero che nessuno vuole più nominare, ho ricevuto una mail da un certo Arturo Campanelle, che diceva di voler omaggiare la propria sposa, con un’opera tua.
Ha pensato ad un tuo lavoro perché “come noto (riferendosi all’imminente Natale) sarà più "spirituale” per via delle limitazioni alle quali la pandemia - dallo scorso febbraio ci sta costringendo, per il contagio da Coronavirus o COVID19. Un virus sfuggito da un laboratorio (pare franco/cinese) situato a Whan in Cina.
Qui la cronistoria su un sito internet.

 

No… papà, non si può e non sta bene chiamarlo “virus cinese”. Questo per non offendere e provocare  ritorsione all’economia mondiale, della quale è ormai largamente dominatrice.

Il tipo, prosegue la mail dicendo che… “siccome non trovo nulla di più spirituale dell’Arte e mia moglie è appassionata della vecchia Milano e in particolare delle opere di Elio Borgonovo” un bel complimento vero viejo… Arturo continuava dicendo: "mi piacerebbe regalargliene una, ma non ne trovo da nessuna parte"… Noi sappiamo perché.  

Ecco, tu come ti saresti comportato? Per come ti conosco, non avendo impellenti necessità economiche (come anch'io al momento non ne ho) restando lusingato dagli apprezzamento e dalla motivazione per l’eventuale acquisto, considerando che la richiesta “cade dal cielo” immagino che avresti valutato anche la possibilità di regalarglielo… un tuo lavoro.

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Beh… felice per gli elogi che ti ha rivolto, l'ho ringraziato a nome tuo e lasciandogli il mio numero cellulare e/o WhatsApp, (è una specie di Skype ma sul cellulare, che oggi si chiama Smatphone, ed è 50 volte più potente del computer che avevate voi) l'ho invitato a contattarmi per definire la questione.

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telefono
Qualche giorno dopo, durante lunga e piacevole telefonata, ci siamo “conosciuti” meglio, ed Arturo, si è confermato piacevole quanto mi è apparso per e-mail.
Mi ha raccontato della loro passione per la vecchia Milano e per le opere tue. Mi ha detto poi, di possederne una (un olio su tela 50x70cm) 

Niente male vero pà. *** Considerazioni

 

Mi ha ricordato, che a proposito di quel quadro, eravamo entrati in contatto (credo alla fine del 2019) dopo avermi scritto per comunicarmi il loro acquisto/proprietà.
Quel particolare, mi ha fatto infatti venire in mente che gli avevo chiesto una una fotografia, per aggiungere il quadro alla “Permanente virtuale”. Come infatti è avvenuto.

Durante la telefonata, dopo averlo ringraziato ancora per i complimenti ed il proposito, gli ho detto che gli avrei inviato delle immagini (sappi che… con WhatsApp si piò inviare foto, video, audio, persino fare videochiamate, oggi a costo zero (+o- Oggi è la giornata per la protezione dei dati personali.
La mamma e tu adorereste Wikipedia). Vi sarebbe piaciuto WhatsApp e avremmo passato più tempo assieme). Gli ho detto che avrei aggiunto le specifiche tecniche di alcuni tuoi lavori, cosicché potesse sceglierne uno.
Ovviamente l’argomento si è poi spostato sulla questione economica. È stato li che ho detto ad Arturo – penso che anche tu avresti fatto lo stesso - che del prezzo… non avrebbe dovuto preoccuparsi.
Conoscendo come e quanto, molto spesso quella frase si riveli un pericoloso tranello, ho subito chiarito, aggiungendo: “scegli tu il prezzo. Quello che ritieni opportuno a me va bene”.

Naturalmente Arturo ne è rimasto stupito. Dopo gli ovvi ed ulteriori chiarimenti, ho ribadito che ero sicuro di ciò che dicevo, perché anche tu ti saresti comportato allo stesso modo. Giusto pà.

A quel punto ci siamo salutati col proposito di sentirci dopo il mio invio delle foto.

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Non conoscendolo, ma avendo visto il quadro che avevano acquistato, ho voluto scegliere alcuni tuoi lavori che ti rappresentassero “classicamente” ed un paio più inusuali ed “introspettivi”, escludendo dalla selezione le "ardite" delle torri di Babele o le citazioni un po' troppo criptiche dell’ultimo periodo.

Così, il 26 novembre 2020 gli ho inviato le immagini di sette lavori, con le specifiche tecniche (supporto, tecnica e dimensione) cosicché potessero scegliesse il dipinto proferito. sette_anni_in_cielo000
Te lei ricordi vero? Un’ora dopo, ringraziandomi per la cortesia e la solerzia, Arturo si impegnava a darmi una risposta a breve.
Un’ora dopo ancora… Arturo mi scriveva:

smart
Ebbene, mi hai inviato 7 immagini di opere.
Tutte belle ma 4 mi hanno particolarmente colpito.
Ipotizzare un lotto? Una moglie, tre figlie fa esattamente quattro.
Però adesso la questione è che bisogna parlà de danée...
Prima tu.
(aggiungendo due smile)

 

Viejo, gli smile sono delle faccine che ridono. 

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Non so come mi sia successo, generalmente vedo, leggo e rispondo a tutti messaggi nel momento stesso che li ricevo, ma questa volta… quello di Arturo del 26/11/2020 – 12:15h mi è sfuggito.
L’ho letto il giorno 28 novembre.
Senti cosa ha scritto…

smart
“Buongiorno Ivo, ho atteso un paio di giorni un tuo cenno.
Immagino di aver sbagliato qualcosa nella mia comunicazione,
non saprei cosa ma evidentemente è così.
Ti sarò grato se avrai voglia di segnalarmi il mio errore,
ma senza alcun impegno, ovviamente.
In caso contrario va bene così.
E' stato comunque un piacere conoscerti. Buona giornata”.

 

telefono
Tu mi capisci, mi sono vergognato come poche volte.
Allora, gli ho subito telefonato e mi sono scusato spiegandogli che era stata solo una svista. Ristabilitosi un clima rilassato, gli ho detto che ero molto contento che i “Campanelle” avessero tanta passione per la tua arte. Quando l’argomento è passato “ai danè” te lo confesso papà, imbarazzato per il misunderstanding (per dirla alla Berlusconi) forte del fatto che il fattore economico non condizionava la “trattativa”, ma principalmente… essendo convinto che tu avresti fatto la stessa cosa, ho esteso che le medesime condizioni proposte per un dipinto, all’intero “lotto” di quatto lavori, dicendogli: “Arturo, mi dai quello che vuoi”.

Colto di sorpresa Arturo ha insistito perché lo orientassi con un costo. Allora gli ho detto che tu non ha mai venduto un quadro SOLO per riceverne del denaro, poi, per… “tranquillizzarlo” e confermargli la mia scelta/offerta, ho voluto raccontargli un aneddoto sul tuo conto, che mi è stato riferito poco tempo fa.

 

 

L’episodio è il seguente. Mi trovavo all’anello “sportivo” vicino casa, intento nella mia camminata quasi-quotidiana, quando mi si affianca un tipo che mi dice: sei il figlio del Borgonovo?
Sì, ho risposto, lo conoscevi? Sì… sono un suo amico del periodo di
Italia-Cuba. Gli sorrido.
Subito il tipo ti elogia come persona… etc. etc.. Io sorrido ed annuisco. Lui continua dicendomi che tu gli hai regalato un quadro.
Sorrido ed annuendo aggiungo che a volte lo facevi, con chi ti era simpatico.

 

Sì, sì certo, ma la storia è andata così. Nei locali dell’associazione Italia-Cuba, lui proiettava le sue diapositive dei vari viaggi a Cuba e le illustrava.
Alla fine della proiezione ho passato un po’ di tempo chiacchierando con lui e lasciandolo, gli ho promesso che sarei andato a trovarlo per conoscere più particolari. Quando ci siamo incontrati (nel suo studio) ero più preparato ed interessato a Cuba, tanto da avere il desiderio di farci un viaggio. Lamentavo però di non potermelo permettere, per le scarsissime possibilità economiche.

“È stato li che tuo padre mi ha detto: soldi non te ne posso dare. Posso darti un mio quadro, che… se l vendi puoi comprarti il biglietto per il tuo viaggio.

Poi il tipo, sorridendo mi ha detto che il quadro se l'è tenuto, e che a Cuba ci è andato qualche anno dopo, quando la fortuna ha cominciato a girare.

L'ho ringraziato il bell'aneddoto e salutandoci gli ho lasciato la mia mail invitandolo a scrivere un mini racconto, che avrei pubblicato qui sul sito. Non ho ricevuto sue meil, e non l’ho più incontrato all’anello.

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Tornando ad Arturo… prima che tornassimo alla questione “economica” gli ho chiesto di lasciarmi indovinare quali fossero i quattro lavori da loro scelti: 1345. Esatto, ha confermato.

Detto ciò, dopo un ulteriore “tira e molla” – dai dammi quanto mi costano, ma te l'ho detto - dammi un orientamento - tranquillo Arturo, quello che ritieni opportuno, per me va bene - alla fine, prendendo spunto dal fatto che il quadro già in loro possesso (comprato ad un mercatino dell’artigianato) mi aveva detto averlo pagato 100,00 euro, per tagliare la testa al toro, certo che la mia offerta sarebbe stata ragionevole e recepita più che onesta, ho ditto: ok… 100 per quattro. Mi dai 400,00 euro e siamo a posto.
Non sentendo l'entusiasmo che mi aspettavo, ho aggiunto: - poi… se vuoi togliere quei venti euro per la benzina per venite da Como, non è un problema – come a dimostrare quanto fosse per me insignificante la questione economica.
Ci siamo quindi lasciati con l’accordo che sarebbe stato lui a contattarmi. Io... pensando che sarebbe stato per comunicarmi la data che sarebbe venuto a Milano, a prendere i quadri e… come gli ho proposto, vedere i tuoi quadri che ho in casa.

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Che dici viejo... non mi sono comportato male... vero?

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Aspettandomi una risposta positiva e ritenendo 400,00 euro una cifra che NON mi avrebbe cambiato la mia vita, (fortunatamente) ho provato ad immaginare  cosa ne avresti fatto tu.
Se posso azzardare viejo... e sono certo di azzeccarci, sapendo che il tuo nipote tassista (mio figlio) si trova in una difficile situazione economica - per colpa di questo c***o di virus cinese - questo lo dico io – sono certo che li avresti regalati a lui.

 

Avresti motivato il regalo, approfittando del Natale, del fatto che ti sono “caduti dal cielo” e che la nonna – che è meglio non farla arrabbiare . Punto e basta.
Immagino quanto sareste stati felici, quando Andrea vi avrebbe invitarlo a pranzo, e quanto nel farvi strafugnare e coccolare da Anita ed Evita.
Ma questo non sarebbe stato necessario dirlo a tuo nipote, che vi ricorda sempre con tanto amore.
Allora ho indovinato papà? Era facile, ed infatti è l’utilizzo che mi sono ripromesso di fare.

I giorni trascorrevano, ma questa volta, pur stando attento al cellulare, di Arturo non ho ricevuto alcuna notizia. L’idea di telefonare o inviare un sollecito, non l’ho nemmeno presa in considerazione.
Non l’avresti fatto tu, non vedo perché avrei dovuto farlo io, trattandosi di "cose tue" – tue opere.

Allora ho iniziato a pensare quale motivo potesse farlo tardare a farsi vivo.
Perché nell’ultima telefonata il mio “tagliamo la testa al toro” [100 x 4=400,00€ stà bene così] era stato troppo “sbrigativo” facendogli male interpretare il mio proposito?
Ho anche pensato, ma escludendolo immediatamente, che pur essendo un estimatore della tua pittura, ed avendo acquisto un tuo quadro, si aspettasse una quotazione al cm² [magari sulla base del precedente acquisto].
Possibilità che ho anche scartato, visto che anche per l'intero "lotto" avevo detto a lui di stabilirne il prezzo.

Naturalmente ho anche considerato la possibilità che… semplicemente non fosse più interessato (per enne motivi) e che avesse deciso di non dirmelo, per evitare di dare spiegazioni.
Discorso che ci sta benissimo. Sento che anche tu concordi, per questo… ho dimenticato la vicenda.

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Ok… dimenticato la vicenda con Arturo, stabilito che l’ipotetico ricavato [essendo inatteso e non necessario] non l'avevo mai considerato, mi sono chiesto... dei quadri che ho qui sul tavolo… cosa ne facciamo?

 

Pensando al fatto che era appena passato l’anniversario della bomba alla banca dell’Agricoltura, mi son detto: son certo che al viejo  farebbe piacere se ne regalassi uno, a quella sua amica, il cui marito è tra le vittime della bomba di piazza Fontana?

 anarchia

So anche che me ne devo occupare io, perché tu non hai la “faccia come il culo” che ho io, di piombare da una persona che non conosco, che potrebbe non ricordarsi di te, per offrire un quadro che magari nemmeno le piace. Ma io ho quella faccia tosta, e così ho fatto.

Con la coscienza a posto nei confronti di Arturo, il 15 dicembre ho deciso di partecipare al presidio in piazza Fontana, in occasione de 51° anniversario, per ricordare la “18esima vittima innocente” (il marito della tua amica) deceduto alcuni giorni dopo la strage alla Banca dell’Agricoltura, e consegnarle il dipinto che scelto.

Anche se ero sicuro che alla commemorazione, Lucia, la novantenne tua amica non sarebbe stata presente, ero altrettanto certo che almeno una delle due figlie avrebbe partecipato, e… se la avessi riconosciuta, avrei potuto darle i regalo da dare a sua madre, dicendole che era da parte tua e della mamma.

Per la scelta del quadro, ho voluto considerare in extremis la possibilità che Arturo avrebbe potuto contattarmi. Pertanto ho scelto uno di quelli che aveva “scartato” .

Con la classe ed il bon ton che mi distingue in materia di regali, l’ho infilato in una busta trasparente per raccoglitori ad anelli…

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Per lo meno in questo ti batto, vero viejo.

Pragmaticamente (immaginando che non avrei potuto intrattenermi molto con la figlia di Lucia, sempre se l’avessi incontrata) ho infilato un mio biglietto da visita, ho inforcato la mia spicciola, e spingendo energicamente sui pedali, sono arrivato (sudaticcio) 10/15 minuti prima dell’inizio della proiezione del video.
Ho cercato tra la gente sperando di incontrare o un o l’altra, consegnarle il presente e subito scappare a casa, per farmi una doccia, bermi una tazza di latte ed infilarmi a letto per recuperate il freddo accumulato... davanti alla TV.

Quando ormai avevo desistito, il conduttore ha detto che alla fine del video, sarebbe intervenuta anche una delle figlie di Lucia.
Mi son detto: “hai fatto 30… fai anche trentuno”. Ma quel’uno è stato davvero molto duro; aspettare circa un’ora la fine della proiezione (un bel video e ben fatto anche artisticamente, ma starsene lì in piedi, al freddo, col sudore mi si asciugava addosso) è stato un sacrificio. Comunque ho resistito.

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Quando ho individuato Sandra, mi sono avvicinato, e come previsto, assediata da persone che la “chiedevano”, ho avuto solo il tempo di presentarmi, darle la busta e dirle che tu e la mamma conoscevate sua madre ed vari amici comuni. Le ho consegnavo il dipinto, chiedendole di consegnarlo alla madre. Sandra mi ha ringraziato.
Ho inforcato la mia bici e son corso a casa per attuare la AUTO-rianimazione.

 

 

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Il 16 dicembre Sandra mi ha telefonato, mi ha passato la mamma, che ringraziandomi per il dono e complimentandosi per la tua bravura pittorica, senza chiedermi particolari che la aiutassero a collegarti alle  vecchie frequentazioni che avete condivise (non lo si può pretendere di ricordare tutto, ad una certa età) mi ha detto – divertita - che però il quadro non l’aveva più lei, perché se l’è tenuto la figlia Sandra. Tanto le era piaciuto. .

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Il giorno dopo, visto che ormai avevamo atteso venti giorni la risposta da Arturo, dispiaciuto da un lato e divertito dall’altro che Lucia fosse rimasta senza il tuo regalo… volendo rimetter “pace in famiglia”, (giusto pà… ) e visto che non avevo previsto alcun un vantaggio economico dalla vendita del “lotto di Arturo”, ho inviato a Sandra un messaggio di accompagnamento a cinque immagini di tuoi dipinti.
(Le medesime del “lotto di Arturo” eccetto quello del numero sei).

smart
Gentile Sandra ciao. 
Ti invio alcune foto di lavori di papà, tra le quali, farebbe piacere alla mamma, 
a papà oltre che a me, se ne sceglieste due, cosicché tutte e tre possiate ricordarli assieme alla veggia Milan. 
Sotto ciascuno ho messo una breve descrizione della tecnica ed il formato dell’opera. 
Quando avete scelto se mi chiami ci accordiamo per incontrarci. 
Vi auguro un felice Natale e… sperm on ann pussè bel de quel che l’è dree andaa. 
Basitt Ivo Borgonovo (3 smile e una bandierina di Milano).

 

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Immediatamente, Sandra mi ha “carignosamente” ringraziato, aggiungendo che avrebbe subito inoltrato il messaggio alla sorella Clara,
ed il giorno seguente mostrato alla mamma le foto Ha terminato il messaggio con un graditissimo
ben tornato”.

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La mattina del giorno seguente (18/12/2020) con questo telegrafico WhatsApp,
mi ha comunicato le preferenze:
“Clara ha scelto la 1 e Lucia la 3 - Grazie!”

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Conoscendo la loro scelta e volendo suggerirle una bel modo di presentare quel tipo di opere tue, nel pomeriggio sono andato da Pasini, in via Tibaldi, per acquistare tre cartoni rigidi e telati (color panna).

Un accorgimento che ho adottato, presentando tue opere di quel genere e/o dimensioni, nelle mostre che ho allestito negli anni scorsi, accortezza della quale anche tu sei rimasto soddisfatto.
(Incollare sul cartoncino alcuni piccoli spessori, sui quali incollare il dipinto, in modo da staccarlo dal fondo ed aumentare lo spessore cromatico).
All’uscita dal negozio, ho preso il telefono per chiamare la Manuela (la mia ex-moglie per chi mi legge).
Il display mi ha segnalato l’arrivo di un messaggio WhatsApp.

18/11/2020 - 16:27h… era di Arturo, che mi scriveva:

smart
Buongiorno Ivo, sono sempre Arturo Campanelle di Como.
Il Natale si avvicina e qui minacciano di chiuderci dentro un'altra volta.
Quindi, se sei d'accordo, penserei di passare a ritirare i 4 dipinti del tuo papà.
Purtroppo lavorando ancora ho dei limiti. E dunque potrei proporti domani pomeriggio. Che dici?

 

 

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Ca**ooooooo!!! Dopo più di venti giorni che aspettavo una sua risposta, quando solo tre giorni prima mi sono impegnato con la Sandra, perché scegliesse due dipinti, proprio tra i quattro scelti da lui, lui chiama...
Se non è sfiga questa… pà, dimmi cos’è. E adesso cosa potevo fare? tu cosa avresti fatto?
Forse, tu che sei più ponderato, diplomatico ed "incantatore " [quando vuoi], avresti spiegato, con calma che… - purtroppo i tuoi quadri non posso più darteli.
Pensa… mi hanno rubato la macchina ieri, con dentro i tuoi quadri, proprio mentre li stavo portando ad incorniciare. (Esagerare un po’ e contestualizzare sono i pilastri delle bugie )

Ho aspettato a dirtelo perché ho dovuto sbrigare le questioni con l’assicurazione, ma poi te ne ho tirati fuori altri, tra i quali vorrei che ne scegliessi altri quattro, che però ti REGALO.

Facilmente Arturo, pur rimanendo nel dubbio, avrebbe accettato apprezzando il gesto.
Ma c***o. Io no sono te, ho preso tutto dalla mamma; sanguigna, tutt’altro che diplomatica, assolutista ed anche un po’ permalosa, così, senza riflettere l’ho immediatamente chiamato e... te lo confesso, inca**ato nero per il pasticcio creatosi – per lui nei confronti dei suoi famigliari, ma anche per me, per come apparivo ai suoi occhi - con un tono non proprio “rilassato”, senza lasciarlo parlare, gli ho detto:

telefono
“non è così che si fa” - “ormai i quadri non ci sono più”.

Poi sempre col tono sostenuto, gli ho detto - che avrebbe dovuto farsi sentire prima - che non era colpa mia di quel pasticcio - che non poteva pensare che chiamassi io per sollecitare una sua risposta - che era imbarazzante per me farlo… dopo venti giorni.
Naturalmente la risposta del povero Arturo (mortificato forse anche più di me) ha detto “ok…va bene”.

 

Papà… ero tanto nervoso ed inca**ato che, tardando a trovare il tasto rosso da strisciare, probabilmente lui ha sentito anche la mia sonora imprecazione.

Viejo, oggi per far funzionare il cellulare – smartphone – non ci sono più i tasti da schiacciare. Sul mini-video appaiono i tasti o le icone delle funzioni da… strisciare – con dito singolo o doppio – da cliccare, da spostare etc. per fargli fare ciò che vuoi.
Ti/vi piacerebbe… con questi aggeggi potresti avere sempre, anche al bar, “Google Earth” – ricordi... quel programma che ti piaceva tanto… che permette di vedere ogni parte del mondo, col quale passavi ore ritrovando luoghi remoti o conosciuti; Cuba, ma anche Milano, al Calvairate, ma abbiamo visto anche casa vostra, qui in quartiere.

Comunque con Arturo è andata così come ti ho detto.

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Alla sera puoi immaginare con quale stato d’amino, ho risposto al laconico messaggio di Sandra 
“Clara ha scelto la 1 e Lucia la 3 - Grazie!” del mattino.

smart
Sandra ciao. (3 smile) Bene... sono felice.
Ora manca solo di accordarci per incontrarci.
Potrebbe essere il luogo più classico per dei meneghini... p.zza Duomo.
Dimmi tu quando... incluso domani pomeriggio se ti è comodo.
Attendo tue.

 

 

Lucia non esce.... Se vuoi ci sentiamo domani mattina”

Ok... a domani.
Ma... l'incontro lo pensavo tra noi, non certo con Lucia.
(1 smile + pollice in su)

[Questo messaggio è stato cancellato]
Non domani però perché è il compleanno di mio marito

(3 smile) auguri.
Ci accordiamo in seguito .
(pollice in su)

Ore 21:06 del 18/12/2020
Va bene

Viejo… sai perché scrivo un po’ allineato a SX e un po’ a DX?
Per farti abituare alla messaggistica delle App (programmi) come WhatsApp, dove a destra registra il messaggio del proprietario dello smarphone e a sinistra quello del destinatario. Es. DX io SX Sandra.

Da un certo punto di vista, l’esservene andati (per la mamma gli anni sono già 7½) eccetto la nascita dei nipoti – miei e di Fausto – per il resto non vi siete persi nulla, anzi vi siete risparmiati un sacco di brutte cose, disastri, ingiustizie ed ideologie tradite.
Per la prima volta sono felice di aver vissuto ai miei tempi, ma dispiaciuto per quelli nei quali le mie due piccoline si troveranno a vivere. Bhe… tirem innanz. Come diceva il Piero.

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Trascorsi altri giorni, non vedendo al mio cellulare alcun WhatsAppino e/o telefonata persa di Sandra, ho pensato che l’imminenza del Natale prima e del Capodanno poi, erano buoni motivi per il ritardo nel ricontattarmi. Poi, vista la precaria situazione sanitaria che pandemia ci sta sottoponendo, ho pensato che potesse esserle successo qualcosa preoccupante che ovviamente aveva fatto dimenticare le cose meno importanti.

Col trascorrere dei giorni, complice il desiderio di sapere se mi ero sbagliato, nella sparanza di trovare qualche “indizio” ho visitato le pagine facebook di Sandra e Clara.
Fortunatamente i post pubblicati non facevano alcun riferimento a malori, anzi… alcuni festeggiavano il 93° compleanno di Lucia, avvenuto alla fine della prima settimana dei gennaio.

Il 24 di gennaio, quando erano passati ormai trentasette giorni dall’ultimo messaggio del 18 dicembre, mi sono sorti altri due dubbi:
- che la mia/nostra offerta (dei due ulteriori dipinti [in regalo] già scelti) fosse stata dimenticata. Un fatto sgradevole ed imbarazzante, oppure (non di meno)
- che il mancato contatto, fosse dovuto a… “divergenze politiche”. Doloroso ma comprensibile.
Mi spiego meglio.

  Sandra non la conosco personalmente, il trait d’union era il fatto che tu conoscevi sua madre.
Se per qualunque motivo lei (ed a pieno diritto)  ha vasculhado ” **** nella mia pagina Facebook (come io ho fatto nelle loro) ha probabilmente e facilmente trovando i miei post, contrari e/o opposti alle sue/loro convinzioni politiche.
Questo, proprio per la lontana conoscenza che ci accomuna, ragionevole e comprensibilmente può averle fatto scegliere di non ricontattarmi. Mi spiace ma ci sta.

Ma quando a tagliere i contatti, l’amicizia, addirittura a togliersi il saluto, accade con differenti “amici” per sopraggiunte divergenze politiche… c’è qualcosa che non va.

coda_paglia 
No… papà, non ho la CODA DI PAGLIA, la verità è che chi non condivide il pensiero unico della sinistra – per me inaccettabile viste le giravolta, le infinite retromarce e le alleanze improbabili che si inventa ***1 - utilizzando parole aggressive ed offensive, comportamenti arroganti e saccenti, viene superficialmente e sommariamente accusato di salvinismo, molonismo, trampismo, bolsonarismo ***2 processato e condannato.

Di questi tempo, se esprimi un parere differente da quello "omologato dall'ideologia della sinistra", per esempio su questioni “sociali” (immigrazione, islamismo, appartenenze razziali o di genere) - ed a me è successo non poche volte – sei etichettato come omofobo, razzista.

Mi è capitato addirittura  di essere stato accusato di essere “DIVENTATO”... fascista.

Forse ora ti è più chiaro che la assurda motivazione (divergenze politiche) non è una coda di paglia, non paranoia e nemmeno mania di persecuzione. Ma un BRUTTO cambiamento che sta avvenendo.

C’è un "tipo" che esprime molto bene il sentimento che provo, si tratta di Federico Rampini.
Ascoltalo in questo video VIDEO "La sinistra è diventata una macchina di potere e si è allontanata" e dimmi se mi sbaglio a sentirlo vicino.
Sarà che è diventato anche lui un fascista?

Ora… viejo, parlando parlando parlando, sono arrivato alla fine di questo immaginario racconto.
È indubbio che se la mia delusione per la storia di Arturo è stata molta, quella per come è andata con Sandra non è stata da meno.

Facendo un ulteriore sforzo di immaginazione, giusto per completare il racconto, immaginando che Sandra mi proponesse l’incontro, (improbabile) indipendentemente che fornisse o meno una spiegazione, dimmi viejo… tu come dici che dovrei comportarmi?
Dovrei andare all’appuntamento “dimenticando” il malessere che la prolungata attesa mi ha provocato, sapendo che non lo cancellerei dal cuore?
Oppure dovrei rifiutarlo, mostrando così il sentimento di offesa che provo, restando così coerente con me stesso?
E... in questo secondo caso, se dovessi darne la motivazione, cosa dovrei dire?

Io, che ho preso più dal carattere “intransigente” della mamma, al contrario dal tuo ben più conciliante, sai pà... ma quella punta “perniciosa” che mi caratterizza mi suggerisce (per lo meno per par condicio) di dire: “ormai i quadri non ci sono più”.

- Ivo, ciappesela no, hinn minga important chi stupidat chí. Tí faa ‘me te voeuret, che per mí l’è istess

Ok papà... Vedarù... Ivo

Fine del racconto

Ogni riferimento a persone esistenti o fatti realmente accaduti presente nel racconto
è puramente casuale.

 

 



Papà, come avrai capito sono in un periodo difficile e la prigionia forzata dovuta a questo virus cinese, non mi aiuta. Stenterai a crederlo, ma provo sollievo – e non me lo sarei mai aspettato – scrivendo e pubblicando qui sul sito - creato per essere il tuo - talvolta storie personali, pensieri intimi, osservazioni o “denunce” di ingiustizie che considero tali, o ancora, di quello che mi passa per la testa.
È una specie di percorso di analisi, senza interlocutore che percorro, a costo zero, che mi allevia amarezze e frustrazioni in attesa di tempi migliori.
Detto ciò… papà, ti saluto, perdonandomi per essermi rivolto a te (pubblicamente) e di averti coinvolto un questa astruso esperimento. 
Di alla mamma che penso sempre anche a lei. Mi/ci mancate tanto.

Un bacio e un abbraccio forte Ivo &Co.

 

bandiera_mappa_brasile
Um abraço e um beijo a vocês também da Kamila que desde tres anos virou mãe, deijando a Jane a vovozinha mais louca do mundo

Registrato dal traduttore Google

 

  

 


 

 

  RIMANDI e NOTE

*** CONSIDEAZIONI: specifiche tecniche 
Relativamente a questo tuo quadro di formato così grande (50x70cm), le due caratteristiche che a mio parere lo rendono speciale (e se vogliamo più “prezioso” è il fatto – dimmi se mi sbaglio – che a partire dal 1984 circa, hai abbandonato la tela, per dedicarti ad altri materiali di supporto sui quali dipingere – parti di mobili, legni, carte e pergamene trattate, etc. – producendo quindi opere di misure inferiori.

Sia la trama della tela – piuttosto profonda/marcata – che i toni tenui dei colori (che Arturo riferisce essere ad olio) - sempre che la fotografia li riproduca fedelmente – mi fanno ritenere questo quadro una opera davvero particolare del… pittor de la veggia Milan.  Dico bene viejo
Torna al testo di provenienza.  

  

**** “VASCULHAR
In portoghese significa rovistare. Era il termine usato in Brasile intorno al 2004, quando era in voga Orkut, un social network, che a differenza di facebook e similari segnalava/notificava al proprietario della pagina, il nikname dei visitatori che l’hanno “rovistata”.
La frase rivolta ad una fidanzata gelosa era: Você vasculhou no meu Orkut!!!

Torna al testo di provenienza

  

***1 ALLEANZE IMPROBABILI
Ora i partiti della sinistra, il PD, LeU e IV - “Liberi e Uguali” e Italia Viva” sui nomi non dire nulla se vuoi che taccia - è al governo. Coi… grillini,
Siiiii viejo, esatto sono quelli del comico genovese che una volta credevamo di sinistra ma oggi si è dimostrato più autoritario – a fasi alterne – di un fascista.
Ti dicevo, oggi, questa “sinistra” si allea con “cani e porci” pur di stare al governo, (senza peraltro concludere nulla di buono). Lo fa perché dicono… che se andassimo alle elezioni, vincerebbe la destra. Ma ti pare possibile un programma politico di che è al governo?
Torna al testo di provenienza

 

***2 BOLSONARISMO
Viajo… dopo otto anni, due mandati a Luiz Inácio Lula da Silva, uno a Dilma Rousseff (non so se l’ha poi concluso) il Popoli brasiliano ha scelto come presidente Jair Bolsonaro.
Io conosco il Brasile, dalla presa de posse do Lula fino a quasi tutto il secondo mandato, e come ti ho sempre detto, ritengo che sia stato un grande Presidente.
Ho visto il Paese crescere e prosperare, migliorare le condizioni di vita dei brasiliani e diminuire la povertà. Purtroppo la memoria – come anche a noi – ai brasiliani gli si azzera sentendo promesse irrealizzabili, quando sono dette con un linguaggio comprensibile.
Quando gli argomenti e i fatti, sono quelli che la gente comune riscontra ogni giorno o sono facilmente riconoscibili.
Questa è stata la strategia di Bolsonaro, che parlando ancor più chiaro, comprensibilmente come Lula – se non maggiormente – ho promesso cambiamenti che… principalmente nel Nord-est, erano attesi. Ha smontato, pezzo per pezzo la credibilità di Lula – proprio dove era più forte – attaccando prima Dilma per arrivare all’ex Presidente.

Nel SUD del Brasile, operoso, ordinato, meno violento, con una presenza di neri (a Salvador, dove sono 82% dei soteropolitani si definiscono e tengono a che lo si chiami “raza negra”.
– Sai viejo… c’è un bloco do Carnaval dove os brancos não podem entrar, só por ser brancos (razzismo al contrario? no… appartenenza e orgoglio).
Dicevo del Sud più europeo e preconceituoso verso i nordestini – non totalmente a torto (ma a me piacciono di più) Bolsonaro non ha faticato a raccogliere consensi.
Oggi governa con un’opposizione (poco meno del 50% di popolazione) che però trova difficoltà a dimostrare le malefatte e gli errori – e farsi credere – del Presidente.

Situazione complicata anche la loro, ma per lo meno hanno potuto esprimersi, non come i noi italiani, che per la paura che la destra raccolga più consensi, stanno facendo le più vergognose alleanze (complice il vergognoso immobilismo – lo chiamano “mummia” – del presidente della Repubblica, facendoci deridere dal Mondo intero.
Se andassimo a votare e vincesse la destra, l’avversario sarebbe lì, di fronte, visibile e riconoscibile per essere “combattuto”.
Invece così, questa “sinistra” lo tiene in corpo, col risultato di non poter far mai nulla di buono.
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Nota Mamma, viejo, è nota a TUTTI la mia avversione nel fare regali – ed indifferenza nel riceverli – oltreoceano è stigmatizzata come… mão de vaca - mano di vacca.
Perché lo zoccolo della vacca non ha le dita (è chiuso come un pugno) e quindi non può dare nulla.
Abrir mão = aprire la mano, dare il permesso, concedere.
Con l’arrivo delle nipotine, alla mamma delle creature ho da subito detto che – al contrario della nonna – anche alle bambine non avrei fatto regali. Per nessuna occasione. E così è stato… nascita NO, un anno NO, battesimo NO etc. etc.

Quest’anno, complice questo racconto che mi frullava per testa, invece del solito nigotin d’or ho voluto di non accettare la restituzione dei 100,0€ prestati, per un urgenza serale, ai genitori delle piccole.

Ho notato poi, che Anita giarda spesso degli osceni cartoni animati “asiatici” allora ho pensato di acquistare – da Feltrinelli, altra disillusione – due DVD: “Lilli e il vagabondo” e “Gli Aristogatti”, per regalarli ad Anita e guardarli assieme.
L’acquisto online è stato una delusione. Acquistati come normali DVD sono arrivati con un formato non compatibile coi nostri “normali” lettori DVD.
Così mi son trovato costretto ad acquistare un lettore DVD idoneo – usato su Passatel di Radio Popolare – per poter realizzare il sogno di mostrare ad Anita quello che io reputo un bel cartone animato. – Comunque sto questionando con Feltrinelli per questa storia. Come vedi… la solfa non cambia.

Miei cari, è stato un disastro questa mia esplosione di generosità. L’ho potuta arginare solo con la mia proverbiale prontezza di spirito.
Pensate… i genitori delle creature, stupiti dell’eccezionalità dell’evento, hanno subito detto: bella storia, così l’anno prossimo quando ti chiediamo cosa fai di regalo alle piccole, non potrai dire la solita frase: quello che ho regalato l’anno scorso; on solito nigotin d’or
  

 

N.d.r. Naturalmente… ed è logico, che per un pittore il riconoscimento economico, oltre agli apprezzamenti, è un fattore importante ed un incentivo ad impegnarsi e progredire la propria ricerca artistica.
Infatti papà ha partecipato a concorsi e allestito mostre personali e curava i suoi Clienti.

Particolare. Noi in casa… festeggiavamo quando alla fine di una mostra, su 45 opere esposte tornava a casa con solo cinque o sei quadri invenduti, o quando un Cliente gli comprava più di un quadro. In quelle occasioni andavamo tutti al ristorante, in genere “da Giannino” – un suo Cliente – per festeggiare la abbondante vendita. Io prendevo lasagne, cotoletta alla milanese con patate fritte e… profitterol.
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Pubblicato il 31 gennaio 2021

 

 

 

 

 

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