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16 marz 2020  - ai tempi del Coronavirus 

È la domanda che mi faccio nel 4° capitolo di questa patetica "saga", dopo aver visto l’atteggiamento arrogante di un paio di dirigenti del Municipio 6 e del Comune di Milano, rispondendo alle mie richieste.

 

 

 

 

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Puoi accedere ai precedenti capitoli della saga cliccando sui link sottostanti. 

1° Capitolo: la mancanza di rispetto e la cancellazione dell'evento
(che ad oggi ha ricevuto 231 visite: 8 in più dallo scorso rilevamento)

2° Capitolo: il mio intervento/richieste al Consiglio di Municipio
(che ad ad oggi ha ricevuto 122 visite: 10 in più dallo scorso rilevamento)

3° Capitolo: il carteggio con alcuni Enti Comunali
(che ad ad oggi totalizza 201 visite: 27 in più dello scorso rilevamento) 

 

Come i precedenti, anche il 4° Capitolo è disponibile nelle versioni:

BREVE     e     DETTAGLIATA.

 

 

 

 

 Versione BREVE

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Per maggiore chiarezza, va subito detto che…

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Il 22 gennaio 2020 il Dott. D’Elia, direttore di Dynamoscpio risponde, punto per punto, alla richiesta di chiarimenti inviata, nell’ordine: il 4/12 al suo Project Manager, a lui il 5/12/2019 e al solleco personale effettuato durante visita a “sorpresa” nel suo ufficio il 9/01/2020.
Importanti informazioni che hanno avvalorato e prodotto convinzioni e domande inerenti all’incapacità del settore del Municipio 6 in oggetto.

Irritato per la superficiale ed evasiva risposta del Porretti giunta il 16 gennaio (abbiamo rispettato le regole, al laconico - lei [Borgonovo] non è “responsabile” (¿?¿?) ma nemmeno il Municipio 6 (allora chi?   ) nell’attesa della copia cartacea promessa nella mail, i giorni 28 e 29/01/2020 ho protocollato la mia risposta al Porretti e scritto una mai/relazione per comunicare la mia insoddisfazione, al Sindaco Sala ed all’Asseccore alla Cultura Del Corno.

Scoppia il COVID19

06 febbraio 2020, F. Zinna risponde p/c del Sindaco, confermandomi che la procedura “NO DELIBERA” adottata del Municipio 6 è corretta. (NON serve deliberare perché tra Enti comunali basta una e-mail “interna”).
Lo Zinna prosegue ripetendo le motivazione già addotte del Municipio 6, e rafforza la sua convinzione menzionando una vergognosa bugia riferitagli dallo stesso Municipio 6.

Desideroso di replicare alle inesattezze, e non ultimo alla menzogna, oltre che al brutto inizio della mail dello Zinna** il 12/02/2020 ho risposto a tono al… Direttore della Direzione Quartieri e Municipi del Comune di Milano.
** Inizio della mail dello Zinna: «Gentilissimo rispetto alla…» Quel… “Gentilissimo” orfano di un nome/cognome l’ho trovato davvero sgradevole, maleducato e improprio specie se utilizzato da un’autorità Comunale.

San Valentino. Ho voluto regalare al Porretti il 1° sollecito (protocollato) per ricordargli di inviarmi per posta la lettera (quella anticipata per e-mail). Negli uffici, uno zelante impiegato mi ha mostrato la ricevuta dell’invio. Peccato che… ad un civico errato.
Ho fatto notare l’errore e chiesto il re-invio.

Ma… il Porretti non ha voluto ammettere di aver sbagliato e il 26/02/2020 e mi invia ANCORA una mail, allegando LO STESSO DOCUMENTO mostratomi dall’impiegato.
Inettitudine o arroganza del direttore di area ad interim del Municipio 6? Ahh saperlo.
Il Porretti termina con un perentorio: “Non seguirà spedizione postale” .   

Poi è scoppiato il COVID19 che mi ha costretto a casa, quindi ho:
- preparato ed inviato il 16/03/2020, la “diretta”e dettagliata mail sollecitando lo Zinna a rispondere alla mia del 12 febbraio.
- preparato ed inviato il 16/03/2020, una “orticante” mail (con supporto figurato) indirizzata al Porretti per sollecitarlo (2ª volta) a spedirmi per posta ciò che ha promesso per e-mail. Confortandolo che tale sollecito sarà protocollato appena le disposizioni Anti-Virus lo consentiranno.
- Ed in fine, ho preparato e “scritto la programmazione” per pubblicare in rete questo post
Sarà che abbiamo toccato… IL FONDO DEL BARILE sì o no?

 

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11 marzo 2020 
Preghiera a Maria: Ai piedi della “Madonnina”, nei giorni tribolati dal Coronavirus
La preghiera dell'Arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini

 

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 Versione DETTAGLIATA

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22 gennaio 2020

Dynamoscopio risponde ai quesiti.

Per maggiore chiarezza, va subito detto che…

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Il Dott. D’Elia, direttore di Dynamoscpio, per mano di un suo collaboratore, ha risposto, punto per punto ai quesiti della mia mail inviatagli ad inizio gennaio.

Un contributo importante che mi ha convito del cattivo operato del Municipio 6.
Infatti il calendario, le attività e quant’altro dell’iniziativa, sono regolati da un Avviso Pubblico, e tutto ciò, è oggetto di controllo da parte della Agenzia di Coesione costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Quindi tutte informazioni per lo meno già note alla pubblicazione bando dell’iniziativa, avvenuta ad inizio del 2019, con grande anticipo rispetto alla 4 ottobre 2019, data della cancellazione.

Queste informazioni hanno avvalorato la convinzione dell’incapacità di questo settore del Municipio 6, la mancanza di rispetto nei confronti di un Cittadino e di un’Associazione, mostrando il carattere “fugnòn” –(traduzione letterale: fognone) e omertoso di questa vicenda.

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28 e 29/01/2020

Protocollo e mail Sala e Del Corno.

Interpreti_sala_cornoDebbo confessartelo, irritato per la risposta superficiale del 16 gennaio del Porretti (abbiamo rispettato le regole - vostra mostra è secondaria – ciò che è accaduto non è responsabile lei [Borgonovo] ma nemmeno il Municipio 6. E di chi sarà la colpa… mi chiedo) in attesa di ricevere questo capolavoro letterario per posta, come da lui promesso, ho voluto far conoscere al Sindaco Giuseppe Sala, il fastidioso operato del direttore.

Così’ultimo martedì di gennaio, sono andato in via Larga, all’Uff. Protocollo e ho inoltrato al Sindaco Giuseppe Sala, e già che c’ero, all’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno, una relazione sulla questione. Questione che tu ormai ben conosci, se sin qui hai voluto leggermi.

Il giono seguente, per esser certo di aver fatto TUTTO il possibile ho inviato la stessa documentazione alle mail rispettivamente: del Sindaco Giuseppe Sala e dell’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

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06 febbraio 2020

Franco Zinna risponde p/c Sindaco.

Interpreti_zinna… lo Zinna ha detto che la procedura adottata dal Municipio 6 nei nostri confronti, è corretta. 
NON necessitava alcuna delibera municipale, perché tra Enti comunali è sufficiente la comunicazione con una e-mail “interna”.
Nota. Spero che contemporaneamente ne siano stati informati tutti i gruppi consiliari (che al contrario hanno deliberato la nostra iniziativa) perché se così non fosse, equivarrebbe – a parer mio - ad una decisione autoritaria. Una procedura antidemocratica angosciante e pericolosa. Ne chiederò conto al prossimo Consiglio di Municipio al quale mi sarà permesso intervenire.

Poi lo Zinna ha ribadito l'esattezza di alcuni “corretti” inerenti relativi ai passaggi della procedura/comunicazione, adottati nei nostri confronti, dal Municipio 6, menzionando anche due incontri col direttore di Area.
Peccato le informazioni fossero inesatte e gli incontri NON siano MAI AVVENUTI. Gli sono state raccontate delle… BUGIE.

El sü de vess on risietta. La volontà di “denunciare” ingiustizie e maleducazioni e farne conoscere a quante più persone possibile gli autori, oggi come oggi pubblicandole in rete, deriva dall’educazione (sinistroide) ricevuta dai miei genitori.
Così dopo aver letto le prime TRE parole: «Gentilissimo rispetto alla» inizio col quale si è presentato lo Zinna (Direttore della Direzione Quartieri e Municipi del Comune di Milano) ti confesso che mi hanno maldisposto nei suoi confronti. Quel… “Gentilizzimo” orfano di un nome/cognome mi ha riportato all’insegnamento familiare e suggerito la postura che meritano persone simili: accontentarli e far conoscere a quante più persone possibile la loro maleducazione. Oggi come oggi pubblicandola in rete.

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12 febbraio 2020

Risposta a Franco Zinna.

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Col proposito di segnalargli il fastidioso approccio che ha usato, ho scritto allo Zinna, iniziando con un bel… “Gentilissimo” orfano di un nome/cognome, elogiarlo poi per la solerzia e la precisione della risposta.
Ho poi scritto, con parole mie, ciò ho capito della spiegazione tecnico/amministrativa e chiesto conferma della sua correttezza. In seguito sono passato a ribattere, punto per punto, le inesattezze e le bugie (suppongo riportate del Municipio 6) presenti nella sua mail:
- Congruo tempo di preavviso per avvertirci del cambiamento: 42 giorni.
203. Tanti sono stati i giorni che il Municipio 6 ha avuto a disposizione per avvisarci del cambiamento della pianificazione del calendario eventi al SEICENTRO. Da considerare inoltre che l’anno precedente l’iniziativa comunale in questione, si era già svolta nello stesso spazio, in occasione della prima edizione, quindi conoscevano già le tempistiche che necessitavano.
- Almeno due volte ricevuto dal dir. Del Municipio 6.
Bugia. Non sono mai stato ricevuto dal Porretti. L’unico incontrato è avuto, casualmente, in un corridoio del Municipio 6, il 17/12/2019, mentre stavo protocollando l’Accesso agli Atti.
- “toni ABBASTANZA tranquilli”.
  Ci mancava anche che il Porretti non usasse “toni abbastanza tranquilli”. Un pubblico ufficiale deve stare tranquillo.
- “giustificarsi”
Lo Zinna si riferisce alla mia richiesta di una lettera (non due righe striminzite) che affermi la mia estraneità relativamente alla mancata realizzazione del nostro evento. Un corretto gesto chiesto per riguadagnare la stima e considerazione persa, da parte degli artisti coinvolti nell’iniziativa. NON è una giustificazione, per una responsabilità che di certo NON è mia.

Eccoti riassunta la mia mail inviata allo Zinna che concludevo invitandolo ad esprimere un parere sulle nuove/differenti informazioni che gli ho fornito.

Nota. I titoletti in neretto e/o virgolettate sono il riassunto del concetto o le esatte parole usate dal Porretti nella sua mail.

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14 febbraio 2020

Protocollo di “S. Valentino”: 1° sollecito al Porretti.

interpreti_porrettiSan Valentino: festa degli innamorati. Di buon ora, mi sono recato all’ufficio protocollo del Municipio 6, ed ho inoltrato il sollecitato all’invio POSTALE della lettera** che mi era stata promessa ed anticipata nella mail del 16 gennaio del Porretti.
L’impiegato, appena letto l’oggetto della mia richiesta, ha abbandonato l’ufficio per raggiungermi in sala d’attesa, accompagnato da un suo collega, che in seguito ho scoperto essere il responsabile alle spedizioni postali, munito di alcuni fogli in mano.
Interrompendo l’immediata “arringa” del Funzionario Amministrativo, che supportato di documenti archiviati/registrati/timbrati/ etc. etc. avallava l’avvenuto invio postale, ho spiegato… “tranquillizzandolo” che la mia richiesta era solo la segnalazione del mancato ricevimento della missiva.
Vista l’insistenza del funzionario, ho dato un’occhiata alle “carte” facendogli subito notare che l’invio era stato effettuato ad un civico errato. Differente da quello riportato nella carta da lettera della mia richiesta.
L’impiegato, non comprendendo che l’importanza che considero di ricevere/possedere l’originale, (mostralo ai 40 pittori) mi ha proposto una fotocopia della loro copia d’archivio. Evidentemente scordando che l’avevo già ricevuta, in allegato, alla mail.
Ho rinunciato all’offerta e chiesto il re-invio della lettera al numero corretto: il 33.

** Testo originale della dicitura OGGETTO: “Sollecito ad effettuare la spedizione postale lettera anticipata nella mail a firma Direttore ad interim Area Municipio 6 ricevuta 16/01/2020.”.

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26 febbraio 2020

Porrtetti risponde al 1°sollecito Protocollo di S. Valentino.

interpreti_porretti

braccio_di_ferro
      Non c'è verso... il Porretti non vuole ammettere di aver sbagliato.     
Ma che voglia o no... i casi sono due, o insiste a non spedire la lettera per posta per incapacità o per arroganza.
Me lo son chiesto dopo aver letto la mail del Porretti “OGGETTO: Risposta Sua comunicazione del 14/02/2020 ta ta ta, ta ta ta, che dopo un paio di righe, nelle quali afferma l’avvenuta spedizione “come da bollettino allegato” conclude con la farse inutilmente perentoria e… maleducata.
INCAPACITÀ
Se l’addetto alle spedizione postali, non ha riferito al Dirigente ad interim, che la busta è stata inviata al civico sbagliato (come segnalatogli a San Valentino) è indubbiamente incapacità e/o inettitudine.
Segnale di cattiva organizzazione dell’Area del Municipio 6. Un pasticcio che con la gestione del precedente Dirigente non sarebbe successo. *¹

ARROGANZA
Invece se… il Dirigente ad interim dell’Area del Municipio 6, era al corrente dell’errore (come suppongo) ma ugualmente ha inviato la mail, ritengo che questa postura sia vera… arroganza e/o maleducazione.
Opinione avvalorata dalle parole con le quali conclude la lettera: “Non seguirà spedizione postale”. Frase inopportunamente perentoria e gratuita.
Anche in questo caso, sono sicuro che un atteggiamento così il precedente Dirigente non l’avrebbe mai adottato. *¹

È qui che mi sono chiesto

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NO... ANCORA NO!

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Scoppia il COVID19

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08 marzo 2020

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Poi, scrupolosamente anch'io ho aderito a…

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11 marzo 2020
Preghiera a Maria: Ai piedi della “Madonnina”, nei giorni tribolati dal Coronavirus
La preghiera dell'Arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini

 


Seconda tí… dopo esser stato preso a pesci in faccia, averne chiesto conto in Consiglio di Municipio, aver visto che… forse per questo è salita la temperatura “epistolare” sarei restato in casa tutto il giorno senza far nulla? Qualcosa dovevo fare? Esatto… scrivere. 

 

16 marzo 2020

2° sollecito al Porretti

interpreti_porretti

Il SECONDO sollecito al Porretti, perché spedisca la lettera promessa/anticipata, avrei voluto protocollarglielo, ma le disposizioni restrittive contro il contagio del COVID19 (che scrupolosamente seguo) ne avrebbero tardato l’inoltro, a data da stabilirsi l’inoltro.
Così “l’irritante” comunicazione in risposta alla fastidiosa mail de Porretti, gliel’ho anticipata per e-mail. Il protocollo della stessa lo inoltrerò appena la situazione si normalizza.
Potresti chiederti perché tieni così tanto a protocolla le comunicazioni al Porrett.
Per due motivi: A: perché ne rimanga traccia cartacea presso l’apposito ufficio, B: perché la comunicazione, dopo essere fotocopiata (suppongo da una impiegata), viene messa nel cestino della corrispondenza del destinatario.

Per l'anomala impaginazione, è probabile che la copia venga notata e letto... almeno l’OGGETTO.
Essendo una questione che l’ufficio del Porretti conosce bene, se non altro perché quando protocollo passo a salutare e motivare la mia visita, ci sono buone probabilità che sappiano cosa gli scrivo.
Per questo scrivo al Porretti, pensando che potrei esser letto anche dai suoi collaboratori, e no perdo l’occasione di dire (io) che razza di capo ad interim si ritrovano.
Nel SECONDO sollecito ho evidenziato il suo errore con un bel collage delle sue mail. Poi non sono riuscito a sorvolare sulla impropria maleducazione con la quale ha concluso la sua mail, così, al fotomontaggio ho aggiunto un po' della mia... fantasia.

Eccola.

…  c.a Direttore ad interima di Area Municipio 6 Ing. Porretti
Ing. Porretti buon dì.
Dovuto alle disposizioni emergenziali contro il COVID19, sono costretto ad inviarle per e-mail quanto segue, assicurandole però che la stessa comunicazione sarà mia premura protocollarla appena queste misure decadranno.
Oggetto: SECONDO sollecito ad effettuare la spedizione POSTALE della lettera, anticipata nella mail del 16/01/2020 a firma Direttore ad interim Area Municipio 6.

Le comunico (nuovamente) che ad oggi non mi è ancora pervenuto l’originale (cartaceo)
da lei promesso nella sua mail inviatami giovedì 16/01/2020 11:50H.
Dopo il mio primo sollecito del 14/02/2020, ho ricevuto SOLO una sua mail, ed a tale proposito desidero informarla che non sono interessato a conoscere le procedure che lei adotta per l’invio della corrispondenza.
Ma… dato che ha voluto informarmi, a seguire le allegando il suo documento di avvenuto invio (forse mostratomi col proposito di provare la sua estraneità al mancato recapito) svelandole il PICCOLO errore da lei commesso.

Si tratta dello stesso documento che un funzionario comunale mi ha mostrato il 14/02/2020 (mentre protocollavo il precedente sollecito) che contiene OVVIAMENTE il medesimo sbaglio.
Il suo piccolo fallo, consiste nel numero civico. NON è il n. 53. A quel civico NON è domiciliato alcun Elio Borgonovo.
Piccolo errore che può verificare nel collage fotografico che allego a pag.2, indicato con la freccia (A).
Per farmi recapitare una lettera deve scrivere 33. Lo stesso civico che è indicato nell’indirizzo riportato al piede del primo sollecito, come di questo.
Nota. A riprova del suo errore, la informo, se già non ne fosse a conoscenza, che dovrebbe giungerle una comunicazione da parte dalla società di spedizione della quale si è servito, che la informa del mancato recepito.
Notifica che anch’esse le segnalerebbe il suo errore.

Egregio signor Dirigente ad interim di Area, conoscendo l’ineccepibile professionalità del precedente Dirigente, concludo questa mia, offrendole un suggerimento. Per avvicinarsi all’ottimo esempio di professionalità che il Municipio 6 aveva prima del suo arrivo, per le prossime/eventuali comunicazioni che mi invierà, NON utilizzi frasi “perentorie” come quella indicata dalla freccia (B) se NON… quando avrà la certezza di NON aver commesso alcun errore, seppur… piccolo.

Attendendo il suo nuovo invio postale, al... 33, la saluto cordialmente.

Elio Ivo Borgonovo …

Il fac-simile del collage in questione. 4capitolo_porretti_stralcio_postale

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Un ricordo...

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*¹ Precedente Direttore di Area del Municipio 6

Perché mi son “permesso” di scrivere: “Un segnale di cattiva organizzazione dell’Area Municipio 6, un pasticcio che con la gestione del precedente Dirigente non sarebbe successo” ed ancore… di ribadire il concetto con “Anche questo atteggiamento, ne sono certo, nella gestione del precedente Dirigente non sarebbe stato adottato.”?
Semplice, perché il Dottor Tommaso Cafagna, il Dirigente di Area precedente al Porretti, era un mio amico dell’adolescenza.

Massimo, per noi così si chiamava, a differenza di me, anche da giovane era tranquillo ed educato. Manteneva il suo “ruolo” in compagnia senza prevaricare e non ricorreva ad insulti o offese. È sempre stato considerato un riferimento dai “leader” del gruppo e spesso era chiamato a giudicare o dirimere, questioni interne. Nemmeno a farlo apposta mi pare si sia laureato in giurisprudenza.
Era di carattere serio ed anche in viso lo mostrava. Sapeva però essere di compagnia e spiritoso, ma soprattutto… lo ricordo “tagliente” come una lametta da barba, ed in quei casi sì… gli scappava un sorriso di compiacimento.
Non architettava per avvantaggiarsi, nemmeno per comprensibili piccolezze come per farsi selezionare nella squadra di calcio della compagnia, nella quale non figurava per la poco elegante corsa/scatto, ma per l’apprezzabile quanto micidiale sinistro.

Mai visto questionare soldi, o per il conto della pizza di fine partita. Ma una cosa “brutta” la ricordo e no posso tacerla: non sapeva tagliare la pizza. Lo faceva in un modo… indecente.    Scusa Massimo, non potevo tacerlo   .

Quando le nostre viste, si sono allontanate dalla panchina del quotidiano ritrovo, ci siamo casualmente reincontrati la prima volta sul tram n. 15. Lui diretto al lavoro in centro, credo ad una riunione. Mi pare che in quel periodo lavorasse a… Rozzano, Grattosoglio, Quinto Stampi o giù di li, io andavo a fare una visita medica.
Ognuno di noi, aveva già percorso molta della strada della propria vita, e conversando sulle sue/mie scelte.
In quell’occasione riferendosi a me, ha detto una frase che… da da lui così “equilibrato” ed apparentemente “conformista” mi ha fatto sentire molto felice: “solo tu potevi riuscire a farlo”.
Sono poi passati altri anni ed il 31 gennaio del 2015, l’ho incontrato all’inaugurazione della Retrospettiva, organizzata ad un anno dalla morte di papà, presso il SEICENTRO.

In quell’occasione (confermandosi) mi ha detto di aver riconosciuto il mio nome, nella domanda di patrocinio, firmata a suo tempo.
Dopo quella mostra ne ho organizzate altre negli spazi del Municipio 6, ma in nessuna, mi sono sognato di trarre vantaggio, in nome dalla nostra vecchia conoscenza.
Conoscevo bene Massimo, sapevo che con lui… se qualcosa mi spettava di “diritto” non sarebbe servito farlo notare, ma allo stesso tempo, sapevo che a nulla sarebbe servito tentare di guadagnare vantaggi se non mi spettavano.
Invece, in questi anni e durante lo svolgimento delle pratiche, amavo bussare alla sua porta per chiedergli se aveva il tempo per un caffè. Qualche volta l’abbiamo preso al bar, altre ci siamo solo fermati a chiacchierare in ufficio. Una volta, mentre uscivamo, mi ha presentato alle impiegate. Soffermandoci tra le scrivanie, ha raccontato, con dovizia di particolari, una sua azione vincente (sulla fascia sinistra) di una partita di un 45 anni prima. Io, per parte mia, notando le facce stupite delle impiegate sentire il Dottor Tommaso Cafagna parlare come un “terrestre” ho voluto stupirle, raccontando l’abilità del giovane Massimo, che accompagnato dal fratello Enzo, con la sua Fender Stratocaster, ci incantava nel box di suo padre, eseguendo PERFETTAMENTE brani come “Hey Joe” del suo idolo Jimi Hendrix.

Capito il perché del rammarico che provo nel non vederlo sostituito come meriterebbe.

Nota. Massimo è mancato credo a settembre/ottobre del 2018. La notizia l’ho ricevuta da un altro amico della compagnia, mentre mi trovavo all’estero.

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16 marzo 2020

Sollecito risposta da Zinna.

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Visto il prolungarsi dell’attesa della risposta del Franco Zinna, ho deciso di inviare al direttore della Direzione Quartieri e Municipi del Comune di Milano, un sollecito.

Occasione con la quale ho cercato di comunicargli anche il disorientamento, nello “scoprire” che… il parere super-partes chiesto al “Sindaco Sala”** in realtà è espresso da un responsabile di Dynamoscopio, Ente che è partner del Municipio 6 ne “La scuola dei quartieri”, evento che ha scatenato tutta questa “diatriba”. Un’anomalia che mi ha sconcertato.
Anche le considerazioni che lo Zinna esprime,(i giorni di preavviso del cambio di calendario, gli incontri col Porretti etc) unite alle imprecisioni e bugie, che gli sono state riferite dal Municipio 6, fanno le sue considerazioni poco attendibili. (Testo integrale della mail a seguire).

“Sindaco Sala”** Non sono uno sprovveduto. Sono consapevole che scrivendo a sindaco.sala@comune.milano.it la risposta che riceverò non sarà scritta dal Sindaco Giuseppe Sala in persona, ma riceverla da un dirigente di Dynamoscopio... è a dir poco bizzarro.

 

Sollecito

A seguire riporto integralmente la mail inviata allo Zilla. Da notare...

le parti scritte in corsivo  sono quelle relative al testo della mail dello Zinna del 12 febbraio 2020. (Non sapendo colorarle di rosso come lo sono nell'originale, per distinguerle le ho... corsivizzate) mentre quelle scritte con caratteri "normali" sono i miei interventi, quesiti o osservazioni. 

Gentilissimo la ringrazio per la solerzia e precisione della sua mail.
Per favore, mi confermi se ho capito bene, il punto fondamentale per il quale ho scritto al Sindaco Giuseppe Sala e lei gentilmente risponde per suo conto.
Nell’ambito delle interazioni fra organi Comunali (nel nostro caso tra Dynamoscopio e Municipio 6) non è necessario, per ritrattare/apporre sostanziali modifiche ad una deliberazione precedentemente presa da una Giunta di Municipio (nel nostro caso la n.81/2019 del Municipio 6) procedere, formalizzando alcun atto pubblico?
Ma al contrario è sufficiente relegare, legittimare, predisporre la decisione, tra i due organi Comunali, tramite semplici mail, intercorse tra gli stessi organi.
Se ho inteso correttamente la prego di darmene conferma.
Detto ciò, di seguito le sottoporrei alcuni passaggi della sua mail, relativamente ai quali, vorrei formularle alcuni quesiti e/o sottoporle ulteriori informazioni. Per farlo, procederò introducendole passo a passo nel testo della sua mail che di seguito riporto utilizzando il colore rosso.

Gentilissimo rispetto alla sua comunicazione ho appurato dalla direzione del municipio 6 quanto segue
Risulta che la SV è stata avvertita circa un mese e mezzo prima della mostra, del fatto che non fosse possibile concedere lo spazio nelle date da lei richieste. Infatti era pervenuta in Municipio una richiesta da parte della Direzione Urbana e Lavoro di utilizzo dello spazio in date che parzialmente si sovrapponevano. L’iniziativa era importante, La scuola dei Quartieri, e a carattere comunale. Glielo hanno comunicato.

…“circa un mese e mezzo prima”…
Ho ricevuto la mail con la comunicazione del cambiamento di programma esattamente il giorno 7/10/2019.
Quarantadue giorni prima dell’inaugurazione dell’evento.
Ora le chiedo: visto che 42 giorni (di calendario) di preavviso sono “un tempo congruo – a seconda dell’iniziativa” – come indicato all’art. 7 del regolamento del SEICENTRO, cosa ne pensa di 203 di giorni?
Duecentotre sono i giorni (di calendario) a disposizione del municipio 6 per non fare il pasticcio che ha provocato. Se avesse PIANIFICATO professionalmente l’occupazione dello spazio SEICENTRO non sarei qui a scriverle.
Il municipio 6, sapeva di essere partner dell’iniziativa “La Scuola dei Quartieri” già dall’inizio del 2019 (se non dall’anno precedente, dato che la stesso spazio ha ospitato il primo ciclo, quello di febbraio 2019, dell’iniziativa). Il Municipio 6, avrebbe dovuto sapere che la sua collaborazione era prevista già nel bando di S.d.Q. per il ciclo di novembre 2019.
E comunque… quando ho presentato la domanda (datata 18 marzo 2019) erano già 77 giorni che il Municipio 6 era al corrente dell’iniziativa S.d.Q.
Settantasette giorni sono una volta e mezzo il… “tempo congruo” indicato nell’art. 7 del regolamento del SEICENTRO.
Alla luce di questi altri “particolari” mi farebbe piacere conoscere la sua opinione. La attendo ansioso.


E’ stato ricevuto almeno due volte dal Direttore del Municipio, con toni abbastanza tranquilli, e in quelle occasioni ha chiesto una lettera che le permettesse di “giustificarsi” con gli artisti dimostrando che la mancata mostra non fosse colpa sua.

… “almeno due volte dal Direttore del Municipio” … “toni abbastanza tranquilli” … “giustificarsi” …
Intendo scusarmi anticipatamente per la mia risposta farraginosa ed al contempo pregarla di NON interpretarla come una mancanza di rispetto o una “provocazione” nei suoi confronti, dei Enti coinvolti, né tantomeno del nostro Sindaco Giuseppe Sala, al quale il 29/01/2020 ho inviato la mail alla quale lei gentilmente ha risposto.
Chi è il Direttore del Municipio? Io non conosco il Direttore del Municipio 6.
Se per Direttore del Municipio, sottintende l’ing. R. Porretti… voglio precisarle che l’ingegnere l’ho incontrato/conosciuto CASUALMENTE, il giorno 17 dicembre 2019, in un corridoio del Municipio 6.
Relativamente a quanto le è stato riferito, (toni abbastanza tranquilli), voglio precisare che… più che abbastanza tranquillo, il nostro incontro è stato MOLTO RAPIDO. Mi spiego meglio.
Erano le ore 12:00 circa del 17/10/2019. Lo ricordo perfettamente perché l’Ufficio protocollo stava per chiudere e l’ing. Porretti (che non conoscevo ancora) si trovava in corridoio attesa dell’ascensore, in compagnia di un paio di persone.
Ritenendo il mio tono di voce inappropriato, si è avvicinato chiedendone conto. Trovandomi di fronte ad un privato Cittadino, che… allacciato nel suo cappotto, che abbandona l’arrivo dell’ascensore, per farmi osservazione relativamente al mio tono di voce, ho chiesto a mia volta, chi facesse “il collega CIttadino” per farmi osservazione (peraltro… non errata).
Dopo essersi presentato ed io aver capito chi mi trovassi di fronte (il Direttore ad interim di Area del Municipio 6, l’ingegner Riccardo Porretti) mi sono premurato di presentarmi, e sempre lì… nel corridoio dell’Uff. Protocollo, abbastanza tranquillamente, ho ricordato al Porretti che più di due mesi prima (l’11 ottobre 2019 – 08:22h - ben più “di un tempo congruo”) mi aveva telefonato manifestando il proposito “di ricucire il rapporto” e chiarire il misunderstanding avvenuto per la “cancellazione” del nostro evento.
Gli ho ricordato che… in quell’occasione, ben impressionato per il suo interessamento (telefonico), e su suo consiglio, al mio ritorno in Italia mi sarei attivato per chiedergli un appuntamento.
Il Poretti ha tergiversato chiedendomi a quale mail avessi inviato la richiesta… *
Alla fine del nostro brevissimo incontro (sempre in corridoio) ho trovato il tempo di chiedere al Porretti una lettera/dichiarazione che mi “scagionasse/riabilitasse” dalla responsabilità del mancato evento.
Questa dichiarazione l’ho formulata al Porretti perché egli, saputo il motivo della mia richiesta di Accesso agli Atti, aveva paventato la possibilità che non esistesse alcun Atto Ufficiale in merito.
Questo è stato l’unico incontro con un funzionario del Municipio 6.
Alla luce di questi altri “particolari” mi farebbe piacere conoscere la sua opinione. La attendo ansioso.

Credo che nessun Cittadino meriti di essere “ascoltato” da un funzionario del Comune di Milano, casualmente ed in un corridoio. Ritengo tale circostanza non possa/debba essere riportata/menzionata come uno degli appuntamenti svolti durante una giornata lavorativa, tanto più se ne chiede conto il nostro Sindaco o chi per lui.
* Il 24/10/2019 (al mio rientro dalla Spagna) ho chiesto (recandomi in Municipio 6) un appuntamento alla segretaria del Porretti. Qualche giorno dopo (telefonicamente) l’ho sollecitato. Mai ricevuto alcun riscontro.

Se invece per Direttore del Municipio sottintende l’Assessore alla Cultura S. Meazzi, NON ho avito nessun incontro con lui, relativamente alla questione La scuola dei Quartieri.
Precedentemente, per altre iniziative, sempre ottimamente svolte… sì, ma questa volta… NO.
Io… ho chiesto (ed ottenuto) di intervenire alla riunione di Municipio 6 del giorno 25/11/2019, nella quale a proposito di quanto in oggetto, ho fatto le mie rimostranza e chiesto; oltre all’atto già menzionato** una comunicazione che mi “scagionasse/riabilitasse”.
** In quell’occasione il Meazzi, dopo una rassicurazione frettolosa – è stato fatto tutto in regola - mi ha invitato a fere domanda dell’atto presso l’uff. competente. (Vedi registrazione sonora).
Alla luce di questi altri “particolari” mi farebbe piacere conoscere la sua opinione. La attendo ansioso.

… ha chiesto una lettera che le permettesse di “giustificarsi” con gli artisti dimostrando che la mancata mostra non fosse colpa sua. Come richiesto e stata predisposta la comunicazione …

... giustificarsi” … “stata predisposta la comunicazione” …
Parto dal fondo. Se con: “Come richiesto e stata predisposta la comunicazione” intende dire come anche affermato dal Funzionario Amministrativo dott. Antonio Corvaglia, nella sua mail inviatami il giorno 16/01/2020 11:50, scritta per conto dell’ing. Porretti:
… Buongiorno sig. Borgonovo, si anticipa risposta a quanto in oggetto, seguirà lettera originale in spedizione. … le comunico che NON ho ancora ricevuto alcuna lettera.

Sono convinto che l’Amministrazione della mia Città (presa ad esempio tra altro, per il bel rapporto di correttezza reciproca coi suoi Cittadini) tanto quanto lo sono io, NON consideri una “comunicazione predisposta” le due striminzite righe con le quali il Porretti conclude il PDF in allegato, che qui di seguito riporto.

00porretti_protocollo003b

“Concludendo è palesemente evidente la Sua totale estraneità in merito agli eventi occorsi, in quanto si è verificato un evento non addebitabile alla volontà sua NÉ DEL MUNICIPIO 6.”

Giusto per puntualizzare, ritengo scorretto il Porrtetti, che nelle righe conclusive della sua mail, includendo un paio di “né” inopportuni, tenti di scagionare… ANCHE il Municipio 6.
Domanda: se non è mio, e non è del Municipio 6, questa colpa di chi è? Di Dynamoscopio?    
Vedi punto [1].
Sarà mia premura comunicarne il ricevimento dell’originale.
Alla luce di questi altri “particolari” mi farebbe piacere conoscere la sua opinione. La attendo ansioso.

… In essa è stato evidenziato, nella frase che lei contesta, che tutti gli accordi presi per la concessione dello spazio non erano state frutto di atti, ma regolati da semplici mail, non essendo necessario, nelle interazioni fra organi del Comune, procedere per atti. Quindi non si è fatta una formale concessione.

Relativamente a questo paragrafo della mail credo di aver inteso correttamente l’informazione, ed in proposito ho già espresso la mia opinione all’inizio di questa mail.

Per concludere mi segnalano che Lei ha rifiutato qualsiasi proposta alternativa da parte del Municipio.
… rifiutato … qualsiasi proposta …
Sì… ho rifiutato QUALSIASI proposta alternativa perché quelle offerte erano assolutamente inaccettabile. Non è sufficiente fare una proposta qualsiasi, qualunque, qualsivoglia improponibile soluzione, per mettersi la coscienza a posto.
Ecco la prima. Avremmo dovuto condividere la spazio della galleria Arianna, con gli allievi dei corsi di S.d.Q., durante le giornate del 18 novembre 2019 – giorno dell’inaugurazione del nostro evento, il giorno 20 e il 25 novembre giorno di chiusura.
Da notare che i 30/35 alunni iscritti ai corsi, avrebbero occupato tutta la galleria con tavoli e sedie, (vedi il planing che mostra la sovrapposizione di date/orari. Vedi anche le foto/simulazione pubblicate sul post “Non ho parole. Anzi sì! – 2° capitolo Consiglio di Municipio).
Nella foto/simulazione si può notare come la PROPOSTA di condivisione del Municipio fosse inaccattabile.
I quadri/foto avrebbero avuto la peggio, infatti i banchi/la lavagna luminosa sono appoggiati alle pareti.
Oltre a ciò, si può immaginare come i nostri visitatori non avrebbero potuto apprezzare le opere, e le conferenze in programma non avrebbero potuto tenersi.
L’altra… “proposta” è stata quella di organizzare nuovamente l’evento nel… 2020.
È chiaro che secondo l’Assessore Cultura, Ambiente e Territorio, Verde, Commercio e Lavoro, Urbanistica, Formazione del Municipio 6, organizzare un evento/mostra corrisponde solamente ad appendere quadri/foto ad una parete.
Queste non sono proposte/alternative accettabili, sono irrispettose “provocazioni” fatte per mettere l’Associazione nella condizione di rinunciare, pulendosi così la coscienza.
Alla luce di questi altri “particolari” mi farebbe piacere conoscere la sua opinione. La attendo ansioso.

… Pertanto sulla base del citato articolo 7 del regolamento per la concessione di spazi di Seicentro, richiamato nella comunicazione del Municipio del 15/01/2020, il Municipio ha agito legittimamente privilegiando un evento a valenza comunale su uno a carattere municipale, peraltro mai formalizzato.

… peraltro mai formalizzato. …
Ecco… credevo di aver terminato con le osservazioni/precisazioni, ed invece le ultime tre parole mi portano a sottoporre un ultimo quesito.
Per formalizzazione si intende il documento che chiude una pratica? Nel nostro caso la concessione dello spazio?
Se di questo si tratta, domando: a chi spetta stesura del documento che formalizza la concessione?
Tramite quale comunicazione/documento, oltre alla comunicazione dell’avvenuta deliberazione della Giunta del Municipio, deve essere prodotta la formalizzazione?
Chi è tenuto a predisporre la formalizzazione? L’Associazione o il Municipio?
Quanti giorni prima dalla data assegnata dalla deliberazione della Giunta del Municipio il documento deve essere sottoposto alla firma? “Un tempo congruo – a seconda dell’iniziativa”?
Concludo questa lunga e come detto, farraginosa mail, restando in attesa dalle nuove considerazioni che le ho chiesto.
Mi preme ringraziarla per il tempo ed impegno posto sino ad oggi nel leggermi e rispondermi.
Pronto a collaborare, migliorare e far crescere l’invidia di chi non vive nella Nostra splendida Città, così ben amministrata, saluto cordialmente lei e il sig. Sindaco.
Elio Ivo Borgonovo

P.s. Se ancora volesse approfondire la questione può visitare il sito www.elioborgonovo.it ai post:

Non ho parole. Anzi... sì! - 1° capitolo Il fatto 
- http://www.elioborgonovo.it/1099-non-ho-parole-anzi-si&limitstart=

Non ho parole. Anzi sì! – 2°capitolo Consiglio di Municipio 
- http://www.elioborgonovo.it/1114-non-ho-parole-anzi-si-2-capitolo-consiglio-di-municipio&limitstart=

Sale la temperatura! - 3° Capitolo 
- http://www.elioborgonovo.it/1119-sale-la-temperatura&limitstart=

o richiedermi qualunque informazione ritenga necessaria.

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