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Mes de Settémber 2016  
E mi e mo? E mo... Bramieri. Dopo la Franca Valeri e il Walter Chiari in versione meneghina, potevamo non proporti il Nostro Gino meneghino?

 

 

 

 

 

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Alzi la mano chi non si ricorda, negli anni ’60, Gino Bramieri quando al “Carosello” faceva la réclame di un sacco di oggetti prodotti in polipropilene**. E per aiutarci a ricordare il nome della marca del costruttore, terminava sempre le divertenti scenette con la frase: e mo e mo?  M . . . . n!

Naturalmente non è che non l’ho scritto il nome Moplen© perché non voglio che il brand usufruisca del vastissimo “catino” di utenti che leggono il sito, mi piaceva che… lo pensassi tu.

A seguire prima una réclame della Moplen©, poi una barzelletta trovata sulla pagina facebook “Milano da Vedere” entrambe inerenti al nostro Dialetto.

Buon divertimento e… amarcor. elbor

 


 

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** Un prodotto certamente innovativo allora, con il quale oggi dobbiamo fare i conti
per altri 100 anni, almeno. 

Réclame  . tratto da Wikipedia vedi il link qui

- Stampa e affissioni  Le prime comunicazioni pubblicitarie (al tempo chiamate réclame) iniziano a diffondersi con la nascita dei giornali tra la metà dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Sulle ultime pagine dei quotidiani, quali la "Domenica del Corriere", la "Tribuna Illustrata" e l’"Illustrazione Italiana", appaiono i primi annunci pubblicitari. –

La réclame del Ginetto “Gli Italiani visti da… Gino Bramieri” che hai visto, come praticamente tutte allora, duravano 3 minuti, penso che fossero una decina, ed erano concentrate nel contenitore “Carosello”. 
Gli spot di oggi durano 30/45 secondi massimo (alcuni solo 15’’) e sono comunque in grado di sintetizzare e comunicarci “la vita di un uomo”, e sono “spalmati” in tutte le ore di programmazione.

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Un contributo non certo “an passant” nella storia della réclame in Italia, l’ha dato anche Givanni Barrella.
Nel sito milanesiabella, un’antologia permanente di poeti e letterati milanesi, classici e moderni, vecchi e nuovi, come recita il sottotitolo, ho trovato anche la sua biografia (per leggerla clicca qui) e un elenco di slogan suoi, in dialetto milanese, che ti riporto a seguire.

 

 

 

 

 

Slogan pubblicitari di Giovanni Barrella                       

«Ne òodi pù de vedegh nò per mett sù i occiai del Viganò»

«Sont a terra se me manca on gottin de Fernet Branca, ma l'è festa de  amiglia se ne compri ona bottiglia».

«'me l'è bon! ma che cuccagna! on cognacch Vecchia Romagna».

«O Biraghi benedettI se mi compri i tò majett mi sparmissi di malann spendi nient... duren cent'ann!»

«Orco canI... Mi ghe scometti che sarissi bon anca mì de fà pont e de cusì con la macchina Borletti!»

«Mì me pias, parli sul seri, i salamm che fa el Citteri. Se a Milan ne troeuvi nò mì, col brumm, voo finna a Rhò»

«Di alter medesinn 500 nò se fann: gh'hoo l'amaro Giuliani per curamm».

«Al mè bròcch ghe pias la biada e l'erbetta profumada... Mì non gh'hoo che ona passion: i biscotti Lazzaron!»

«La bocca l'è mai stracca se non la sa de vacca de vacca o de vitell ghe voeur el Locatell». 

 

 


 

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