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Sabet 15 de april 2017
  
Una volta a Pasqua si facevano le “grandi pulizie domestiche”. 
Io, che sono un tradizionalista, ed AMO fare quelle pulizie, mi ci sono buttato a capofitto, così sino alla prossima Pasqua, non ci penso più.

 

 

 

 

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Poco… ma quando le faccio, faccio tutto da cima a fondo, al punto che durano anche due/tre giorni, a ritmo serrato. 
Pulisco tutto, persino le scarpe. È stato così che mentre ne lucidavo un paio mi è venuto in mente che la Pinuccia, la nostra amica milanese trasferitasi a Parigi, aveva scritto una poesia che aveva a che fare col lucido… le scarpe…

Sono andato a vedere nel contenitore dove conservo la corrispondenza che tengo con Pinuccia, (seguiamo scrivendoci e conoscendosi meglio, tanto che dall’ultima sua ho tratto un buon aiuto relativamente ad una questione molto personale, che le avevo illustrato) e non mi sbagliavo, la bella poesia si intitola “El scatolin del lùster” che voglio proporti. 

Dopo averla letta, per realizzare l’immagine iniziale che accompagna i nostri blog, mi sono ricordato che papà aveva una scatoletta del lucido. L’ho trovata con alcune vecchie cose sue, di quelle che amava raccogliere, protette da un pezzo di una pagina di un quotidiano  in lingua spagna. Ho pensato di mostrartele per chiederti se li conosci questi oggetti. Li ho numerati per facilitare l’abbinamento della tua descrizione.

Sono sicuro che El scatolin del lùster” che ho fotografato non è quello che la Pinuccia usava per le sue “telefonate”, credo che mi perdonerà. Ma… se qualcuno dei nostri internauti possiede quella che si usava per “telefonare” e vuole scattargli una foto ed inviarla, la pubblicherò in coda a questo blog. Sono certo che strapperemo un sorriso, non solo alla Pinuccia.

Ora ti lascio alla lettura della poesia della Pinuccia, salutandoti
col consueto se vedom e spetti i tò rispòst. Elbor

 


 El scatolin del lùster

di Pinuccia Giorgetti

 

Numm giogavom a telefonà

cont el scatolin del lùster

e ona quai volta, in città,

se andava tutti a vedè i giòster.

 

Ascoltavom i bei stori

che ghe contaven sù i nòster nòni.

La domenica se andava a l’oratori:

numm serom pusse angioll che demoni.

 

Mangiavom tutta la minèstra 

perché volevom diventà grand.

Bevevom i paroll de la sciora Maèstra

quand lè la spiava el come e el quand.

 

Se mi podessi tornà indree un moment,

mì me disfesceria del mè telefonin

senza fà  tanti compliment

e per telefonà mi ciaperia un scatolin,

el me vecc scatolin del lùster:

“Pronto? Pronto! Brava gent

vegnìi subit chì, hinn rivaa i goòster!”.

 

 

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N.d.r. Questa è la foto che mi ha inviato per il nostro calendario
Pittura e Poesia in del Lunari 2017, da affiancare alla sua poesia
“El 23 de via Lomellina”. Mi ha anche inviato un video,
nel quale recitava la stessa poesia che prossimamente vorrei pubblicare.
Cosa ne dici Pinuccia? 

 

 


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Nell’attesa che arrivi, se desideri saperne di più e prenotare il TUO cellulare di ultima generazione, DUOMO EXTRA 2.0 , lo strumento che rottamerà tutti i cellulari sino ad oggi inventati,  DOPO AVER LETTO LA POESIA della Pinuccia, clicca qui, oppure sulla foto sottostante.

 

 

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